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Europei 2014 Hockey pista, Mariotti: “Italia, obiettivo podio”

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E’ un Massimo Mariotti molto sereno e ben concentrato quello che ci ha concesso una gentile intervista per illustrarci al meglio il cammino della nazionale italiana verso i Campionati Europei 2014 che si terranno a metà luglio, presso Alcobendas (Spagna), nelle vicinanze di Madrid.

Mister, come si articola il calendario di avvicinamento della nazionale a questo evento?

“Abbiamo fatto un pre-raduno dal 19 al 22 maggio con tutti i giocatori italiani che non erano impegnati nelle fasi finali dei playoff; poi dal 4 giugno ci siamo uniti tutti insieme con una rosa all’inizio di 20 giocatori, che per me sono i migliori. 
Tieni conto però che ho dovuto subito parametrarmi con problemi di assenze legati a motivi personali, rinuncie lavorative o corsi di studio, quindi il gruppo è stato ridotto a 15 unità. Queste defezioni però sono reali e motivate, e non come avveniva a volte in passato quando si rinunciava alla nazionale per trascorrere un’estate tranquilla dopo una stagione snervante, visto che magari il nostro sport non vive di compensi importanti e qualcuno preferiva fare le ferie. Con la Federazione abbiamo lavorato sotto questo aspetto: chi non si presenta per motivi non segnalati correttamente subisce dei provvedimenti.
Inoltre penso che il sogno di tutti sia rappresentare il proprio paese quindi se un atleta non presenta motivazioni inderogabili deve ritenersi eleggibile per la magia azzurra”.  

La selezione attuale si compone dunque di 15 unità. Come e quando lavorerete per preparavi?

“Sino al 13 giugno affronteremo un periodo di preparazione continua; poi staccheremo due giorni per traslocare a Viareggio dove riprenderemo il raduno affrontando tre settimane, dal lunedi al venerdì, che andranno dal 16 al 20 giugno, dal 23 al 27 e dal 30 al 4 luglio pensando piano piano alle riduzioni (ricordiamo che sono solo 10 i convocabili). In seguito trascorreremo ancora qualche giorno in Italia e poi ci sposteremo a Barcellona, per sostenere qualche test amichevole, concludendo il viaggio a Madrid dove giocheremo l’Europeo vero e proprio”.

L’Italia parte per vincere ad Alcobendas?

“Se noi prendiamo l’albo d’oro delle competizioni mondiali ed europee vediamo che la nostra nazionale è stata mediamente tra il quarto ed il settimo posto a livello planetario ed fra la terza e la quarta posizione a livello continentale.  Negli anni ’80 abbiamo espresso il nostro meglioquando peraltro proprio Mariotti faceva parte di una meravigliosa nazionale – riuscimmo ad ottenere podi e medaglie in serie, ma dobbiamo guardare alla nostra realtà. L’obiettivo non può che essere quello di arrivare sul podio confrontandoci più che altro con Francia, Germania e Svizzera”.

Cosa va migliorato rispetto al Mondiale namibiano dell’anno scorso?

“Sicuramente il problema del gol. A livello internazionale se non finalizzi ti puniscono. Questo è uno sport che si gioca su episodi, frazioni di secondo. L’anno scorso con il Cile – quando venimmo eliminati ai quarti di finale – fummo peraltro sfortunati, ma non riuscimmo a capitalizzare la nostra superiorità.
Inoltre abbiamo giocatori che nel roster hanno poca esperienza su questi palcoscenici e che stanno avendo piano piano le loro stagioni da protagonisti, ma sono un po’ acerbi rispetto all’elitè planetaria. Aggiungici pure l’assenza di Nicoletti, che con Motaran faceva una bella coppia difensiva, e allora con soli due difensori nella rosa degli eleggibili bisogna forzatamente proporre un gioco più offensivo con Tataranni e Pagnini che dovranno essere protagonisti, con le loro reti”. 

G.Cocco e Verona sono le giovani sorprese tra i preconvocati. Cosa pensa dei due ragazzi?

“Partitamo da Cocco che è sicuramente un giocatore di 17 anni e mezzo con spiccate doti rispetto alla media dei suoi pari età italiani. Con il tecnico della nazionale U20 siamo stati subito d’accordo nel fargli fare questo salto di categoria. Io quando giocavo ho esordito in nazionale a 18 anni e mezzo negli Europei di Vercelli del 1983, quindi non vedo perchè non possa farlo lui anche se è sicuramente un talento da sgrezzare che deve migliorare col tempo.
Quanto a Verona invece, è sicuramente più pronto. Quest’anno ha fatto il sesto uomo a Forte dei Marmi, dove ha vinto lo scudetto, e giocare con hockeysti di una certa levatura non può che avergli fatto bene”.

Infine: quanto siamo lontani dalla Spagna superfavorita?

Per il momento ancora tanto, in generale. Dobbiamo guardare al loro modello di tesserati (quasi il quadruplo del nostro, ndr) e di cultura sportiva. I bambini vengono inquadrati nei settori giovanili crescendo in ambiente dove viene privilegiata la collettività. E poi è chiaro che nella grande quantità ci sarà anche della buonissima qualità. In questo momento assieme al Portogallo partono davanti a tutti, ma se dovessimo incontrare queste due formazioni proveremo a dar loro del filo da torcere”.

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Foto: Cinzia Calvetti

michele.cassano@olimpiazzurra.com

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