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Rugby

Pro12, top e flop: Leonard d’autore, Treviso in bambola

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TOP

Zebre

Brendon Leonard: un metronomo. Scandisce il ritmo delle azioni zebrate in maniera sublime, alternando perfettamente le penetrazioni degli avanti al gioco al largo per i trequarti. La vera arma in più per questa squadra, imprescindibile per qualità ma anche per leadership. Trattenerlo un altro anno a Parma rappresenterebbe un vero e proprio colpo di mercato.

Filippo Cristiano: sempre ordinato ed attento quando è chiamato in causa, il torinese fa sentire il suo peso e la sua cattiveria agonistica in giro per il campo. Uno di quei giocatori che qualunque allenatore vorrebbe avere in squadra, sempre pronti a svolgere il proprio lavoro con sacrificio ed abnegazione. Una gran partita condita anche da una meta.

Continuità: le Zebre hanno dimostrato di saper essere competitive anche durante tutto l’arco degli 80′, una novità rispetto alle partite precedenti. Gli uomini di Andrea Cavinato hanno mostrato meno qualità ma hanno innalzato di una tacca l’aggressività e la determinazione, mantenute su standard elevati per tutta la partita e decisivi per portare a casa al vittoria

Benetton Treviso

Tobias Botes: il mediano di origini sudafricane si è ritrovato in quest’ultima parte di stagione, dopo prestazioni negative sia in maglia biancoverde che in Nazionale. Nella debacle della RDS Arena Tobie è stato uno dei pochi a dare continuità alle prestazioni offerte nelle precedenti settimane, le sue ultime con i Leoni.

FLOP

Zebre

Cinismo: la squadra di Cavinato avrebbe potuto chiudere i conti prima rispetto a quanto fatto, ma il killer instinct non rientra ancora tra le peculiarità dei bianconeri. Una capacità da affinare inevitabilmente solamente con le vittorie…

Benetton Treviso

L’atteggiamento: una sconfitta, per certi versi, peggiore di quella rimediata contro gli Ospreys, per la presenza di molti Nazionali e l’assenza di permit players. Si pensava che quell’imbarcata potesse restare un caso isolato, una tantum, invece a Dublino la squadra è apparsa nuovamente svuotata e senza stimoli. E la preoccupante uscita dal campo di Loamanu non può rappresentare l’alibi.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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