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ESCLUSIVA – Biathlon, Nicole Gontier: “Tante emozioni a Sochi, ma la strada è ancora lunga”

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Abbiamo intervistato in esclusiva Nicole Gontier, al rientro dalla sua prima esperienza ai Giochi Olimpici. L’azzurra non ha brillato a Sochi e ha pesato sul morale il giro di penalità in cui è incorsa nella staffetta femminile, quando si trovava in prima posizione. La 23enne di Champorcher non si è persa d’animo e infatti ieri è arrivato il miglior risultato in carriera in Coppa del Mondo, con il 15esimo posto nella sprint di Pokljuka (Slovenia). Andiamo ad approfondire il suo punto di vista in un’intervista esclusiva che ci ha rilasciato prima della partenza verso la Slovenia:

Quella di Sochi è stata la tua prima esperienza ai Giochi Olimpici, che ricordo ti è rimasto?

“Adesso è solo una settimana che sono a casa quindi ho tantissimi ricordi, tantissime emozioni legate a Sochi. Devo fare un po’ di ordine nella mia testa per trovare un ricordo unico: sicuramente è stata una bella esperienza che spero che mi aiuterà a crescere. I primi giorni soprattutto sono stati bellissimi, gli ultimi dopo la staffetta un po’ meno…”.

Che differenze hai notato rispetto ai Campionati del Mondo in cui hai gareggiato (Ruhpolding e Nove Mesto)?

“Più che altro la differenza è nella vita di tutti i giorni nel villaggio olimpico, dove l’ambiente è bellissimo assieme a tutte le altre squadre e a tutti gli altri atleti”.

Come valuti le tue prestazioni nelle gare individuali?

“Quest’anno non sono molto soddisfatta delle mie gare, ma non solo alle Olimpiadi, in tutta la stagione non sono riuscita a trovare stabilità, equilibrio e tranquillità al tiro. A Sochi ero riuscita a partire bene almeno nell’individuale ma poi mi sono un po’ persa anche lì”.

Pensi che la medaglia di bronzo conquistata dai tuoi compagni potrà dare molta più visibilità al movimento e al lavoro che avete svolto in queste stagioni?

“Spero proprio che il pubblico inizi a conoscere e apprezzare un po’ di più il biathlon in seguito alla medaglia”.

Che cosa non ha funzionato nella tua frazione della staffetta femminile?

“Sinceramente non so bene neanche io cosa non ha funzionato, sto lavorando per trovare stabilità al tiro ma è molto difficile. La mia testa in questo momento non mi aiuta molto: sono molto dispiaciuta perché le mie compagne sono state perfette”.

Visto che Michela ha disputato la sua ultima Olimpiade, il testimone ora passa a te, Dorothea, Karin e Alexia per il prossimo quadriennio. Siete consapevoli di essere squadra complete, che ambisce a diventare una tra le più forti del movimento femminile?

“Ma noi pensiamo a lavorare bene e poi vedremo cosa succederà”.

Mancano ancora tre tappe di Coppa del Mondo al termine della stagione, qual è il tuo obiettivo per il mese di marzo?

“Non so ancora se disputerò tutte le tappe, intanto vado a Pokljuka: non ho un obiettivo particolare se non quello di lavorare al meglio per crescere visto che la strada è ancora lunga”.

Foto, credit: Fisi (Serge Schwan)

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