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Atletica, Mondiali Indoor -4: Italia, cosa combinerai? E le medaglie?

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Mancano quattro giorni all’inizio dei Mondiali Indoor di atletica leggera che scatteranno venerdì 7 marzo a Sopot (Polonia).

L’Italia si presenterà con una pattuglia abbastanza ridotta, composta da 12 azzurri (3 uomini e 9 donne, clicca qui per conoscerli) e con pochissime ambizioni. L’inverno è stato buio per i nostri colori (clicca qui per saperne di più) e difficilmente potranno arrivare sorprese nel lungo weekend polacco.

Insomma, inutile negarlo: c’è il serio rischio di tornare in Patria a mani vuote. E non sarebbe sorprendente analizzando i primi due mesi del 2014.

 

Ci aggrappiamo con forza a Marco Fassinotti per farlo volare il più in alto possibile. Il nuovo primatista italiano di salto in alto si presenta come quarto performer mondiale di stagione grazie al fantastico 2.34 di Ancona, ma in realtà sarà al terzo posto della starting list vista l’assenza del russo Dmitrik (2.40).

Ivan Ukhov, già volato a 2.42, ha l’oro al collo e verosimilmente proverà anche ad attaccare il Record del Mondo di Sotomayor. L’unico che può fronteggiarlo è il qatariota Barshim (2.36 in stagione, ma già capace aggirare i 2.40).

Il piemontese potrebbe così buttarsi nella mischia dei pretendenti al bronzo. La battaglia con lo statunitense Erik Kynard e con il russo Daniil Tsyplakov (entrambi a 2.34 in stagione) è aperta, con la possibile intrusione dell’esterno bahamense Donald Thomas (2.33).

Sarà fondamentale prestare molta attenzione al turno di qualificazione: in finale accedono solo i migliori otto e anche un piccolo errore a basse quote potrebbe essere fatale. Per Fassinotti, che si presenta per la prima volta a una rassegna internazionale sotto i riflettori, sarà importantissimo mantenere la calma. Costante intorno ai 2.30 per tutta la stagione, sarà importante non cadere sotto i colpi dell’emozione: l’Italia ha sempre faticato in questa specialità nelle occasioni che contano.

 

L’altro azzurro che potrà ben figurare è Paolo Dal Molin. Argento agli ultimi Euroindoor, il piemontese spera di realizzare una storica doppietta ma la missione è difficilissima sui suoi 60 metri ostacoli.

Ad Ancona ha realizzato lo stagionale (7.60) tirando giù le prime tre barriere, segno di una potenza inaudita e di grandissimi margini di miglioramento. Certo, per sognare anche a Sopot servirà davvero essere perfetti, rasentare il limite su tutti gli ostacoli e spingere a tutta. Già dalla partenza, suo punto di forza.

Con il record italiano, quel 7.51 che proprio Dal Molin stampò lo scorso anno a Goteborg, si potrebbe anche sperare di fare bene. Poi bisognerà anche vedere cosa faranno gli avversari, davvero di altissimo livello.

Occhi puntati sul francese Pascal Martinot-Lagarde, già bronzo due anni fa, e al momento in testa alle classifiche stagionali (7.45), sullo statunitense Jeff Porter (7.46) e sull’eterno Dayron Robles (7.51). Sempre temibile il russo Sergey Shubenkov (7.55) che lo scorso anno superò proprio l’azzurro agli Europei. Al momento Paolo è il 13esimo atleta al Mondo.

 

Per il resto è davvero difficile pensare di fare cose buone. Chiara Rosa ha sicuramente nel mirino la finale del getto del peso: col suo 18.23 è al dodicesimo posto delle liste stagionali, ma può tranquillamente ambire ad essere tra le grandi.

Marzia Caravelli e Giulia Pennella hanno l’obiettivo di ben figurare. Sarà difficilissimo farsi strada tra i 60 metri ostacoli, dove già la finale si guadagnerà con un under 8.00 (mai realizzato in carriera dalle azzurre) e dove Sally Pearson è tornata con un perentorio 7.79 (miglior prestazione mondiale stagionale).

Dagli altri azzurri speriamo semplicemente che mettano in mostra il loro meglio possibile e che magari riescano a realizzare i loro personali. Margherita Magnani sui 3000 metri e la coppia Fabio Cerutti/Audrey Alloh nella velocità.

La 4x400m femminile, invece, è tutta una scommessa: staremo a vedere.

 

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(foto FIDAL/Colombo)

1 Commento

1 Commento

  1. NunzioV

    3 Marzo 2014 at 19:26

    Il primato personale è da sempre l’obiettivo di ogni atleta e cercare di avvicinarlo per i nostri sarà già una degna soddisfazione. Il nostro sport è bello proprio per questo: anche piazzarsi all’ultimo posto ma con il nuovo primato personale è fonte di gioia.
    Non me ne vogliano gli altri, ma andare a medaglia nell’atletica leggera è molto, molto più difficile rispetto ad altre discipline. E non mi riferisco solamente agli italiani ma anche a tutti gli altri partecipanti.

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