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Sci Alpino

Slalom Bormio a Neureuther, terzo un grande Moelgg!

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Felix Neuretuther si aggiudica lo slalom di Bormio, in un incantevole scenario notturno che però regala un grande sorriso anche all’Italia: è il sorriso di Manfred Moelgg che sale sul terzo gradino del podio, alle spalle del tedesco e di Marcel Hirscher.
Due tracciature molto diverse caratterizzano la gara: nella prima, lo statunitense allunga le distanze e investe molto sugli angoli; nella seconda, l’allenatore tedesco fa grande uso delle doppie e delle triple sulla linea di massima pendenza. E proprio in queste peculiarità si esalta Neureuther, che va a centrare il sesto successo della carriera rimontando su un Hirscher stranamente scomposto nell’azione, sempre con le braccia in avanti, come se faticasse a fare velocità. Ma gli applausi del pubblico azzurro sono tutti per Manfred Moelgg, sesto dopo la prima manche e capace di dosare bene le energie, andando di taglio senza esagerare con l’arrotondamento delle buche e conquistando il primo podio della stagione; un risultato che spezza il sogno del giapponese Naoki Yuasa, quarta per una manciata di centesimi dall’altoatesino al termine di una clamorosa rimonta.
Per quanto riguarda gli altri italiani, Patrick Thaler può avere qualche rimpianto per due parti finali, in entrambe le prove, che lo hanno privato di un piazzamento ancora migliore dell’undicesimo posto: il piano finale è davvero ostico per le sue qualità, altrimenti sarebbe stato nella top five. Male Stefano Gross: due errori significativi lo penalizzano nella prima prova, mentre nella seconda sembra sempre sciare con margine, cercando di evitare di sbagliare, e alla fine ne risulta un posto poco soddisfacente ventiduesimo posto. Cristian Deville disputa una bella prima manche, da primi quindici nonostante un numero di partenza piuttosto alto: nella seconda non trova il ritmo giusto e la termina anzitempo con un violento rimbalzo che lo disarciona, facendogli prendere anche un bello spavento.
Non si qualificano alla seconda manche Roberto Nani, Riccardo Tonetti e Giordano Ronci, con numeri di partenza ancora troppo alti per poter essere competitivi, per quanto il livignasco, prima della decisiva “frenata” conclusiva, si trovasse in linea per chiudere tra i trenta; discorso a parte merita Giuliano Razzoli, da un lato limitato dalla febbre e dall’altro autore di un grave errore sul muro finale che ha fatto schizzare il suo distacco oltre i 3”.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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