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Combinata nordica: Italia, falsa partenza

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Si salva l’orgoglio: l’orgoglio che ha permesso agli azzurri di risalire una manciata di posizioni nella parte sugli sci stretti della gara a squadre. Si salva quello e si salva, tutto sommato, un buon salto di Samuel Costa nella gara individuale, al quale però non ha fatto seguito una buona prova nel fondo: per il resto, però, la stagione olimpica della combinata nordica tricolore non è certo iniziata bene.

Il Provisional Competition Round si è rivelato, come già troppe volte l’anno scorso, un’insormontabile tagliola per i nostri combinatisti: certo, si può discutere sull’opportunità di avere questa “qualifica” alle gare costituita di un unico salto, quando invece la disciplina richiede doti importanti anche nel fondo; tuttavia, se non si riesce ad essere tra i primi cinquanta dal trampolino, non è certo un bel segnale. Questo nonostante a livello di allenamento il nuovo staff guidato da Jochen Strobl, che può contare anche sull’esperto finlandese Kimmo Savolainen, abbia insistito maggiormente sulla fase del volo, per quanto i primi effettivi salti sulla neve, dopo la stagione estiva, siano stati fatti solo a Kuusamo pochi giorni prima del debutto in Coppa del Mondo.

Fare fatica a superare la soglia simbolica dei 100 metri di volo, quando i migliori in gara saltano anche 30-35 metri in più, è certamente un brutto segnale: già nell’allenamento ufficiale erano emerse queste difficoltà, alle quali comunque c’è ancora il tempo di ovviare. Il trampolino di Kuusamo non ha mai sorriso particolarmente agli azzurri, che ora non devono farsi spaventare da questo difficile avvio per iniziare, già da Lillehammer, a macinare metri in più, qualifiche e dunque risultati migliori: siamo convinti che anche Alessandro Pittin, una volta ritrovata la migliore condizione, riuscirà a trascinare i suoi compagni verso un altro livello di prestazioni.

foto di FEDERICO MODICA

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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