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Toni Nadal: ” Rafa come Laver e vinceremo sul veloce”

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Sarà un 2014 all’insegna del duello tra Rafa Nadal e Novak Djokovic e aspettando il primo scambio del prossimo anno, l’allenatore e zio del maiorchino, Toni Nadal, ha già lanciato il guanto di sfida. “La sfida del 2014 è vincere gli Australian Open, significherebbe eguagliare un mito come Rod Laver”. In caso di vittoria a Melbourne il numero uno al mondo diventerebbe il primo giocatore nella storia del tennis a vincere per due volte in carriera tutti i tornei del Grande Slam su tre superfici diverse, visto che ai tempi del campione australiano si giocava sull’erba in ben tre occasioni.

In occasione di un incontro avvenuto a Milano, Toni Nadal ha attaccato duramente anche l’Atp e la decisione della massima organizzazione mondiale di preferire il veloce alla terra rossa. Queste le due parole dello zio di Rafa: ” Gli altri top players hanno a disposizione tre tornei su quattro su superfici a loro congeniali, e uno sulla terra che gli è meno favorevole. Per noi è il contrario. E lo stesso vale per i Masters 1000, due contro sette. Per non parlare delle Atp Finals che si giocano sempre sul rapido. Perché mai una volta sul rosso? Per me questo ha un valore, per la gente magari no, ma per me ha un significato importante in rapporto a quello che stiamo facendo, ai risultati che otteniamo. L’Atp trascura il gioco su terra battuta e il tennis è dominato dal mondo anglosassone, che punta molto sul veloce. È una soddisfazione sapere che stai vincendo così tanto, pur giocando in un mondo più difficile di quanto possa essere per gli altri”.

Nel suo intervento Toni ha parlato anche dei progressi fatti dal nipote nel corso degli anni e di come ha fatto a diventare il giocatore che è adesso: “Quando Rafa era giovane, colpiva la palla in maniera non troppo diversa rispetto agli altri. Ma una volta giunti tra i pro abbiamo capito che doveva essere più solido, colpire con più spin per avere margine e allo stesso tempo dare fastidio agli avversari. Così è arrivato a essere numero 2. Ma non bastava ancora per il gradino successivo. Per arrivare al numero 1, per vincere a Wimbledon o sul veloce, ha dovuto cambiare ulteriormente, essere aggressivo, cercare di più il punto. E non è stato facile, perché quando vinci così tanto, modificare l’atteggiamento è complicato. Siamo riusciti a farlo, Rafa è riuscito a farlo e lo farà ancora, perché in fondo il primo obiettivo non è la vittoria, è qualcosa che va oltre

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