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Pallanuoto

Valentino Gallo in esclusiva: “Un gruppo fantastico, possiamo arrivare fino a Rio!”

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Un oro mondiale, un argento olimpico e uno europeo. Basta il palmares a descrivere la carriera di Valentino Gallo. L’attaccante del Posillipo è stato ed è tutt’ora uno dei pilastri del Settebello di Sandro Campagna. Il 28enne nato a Siracusa si è raccontato in esclusiva per Olimpiazzurra.

Dov’è nata la tua passione per la pallanuoto?

“La mia passione per la pallanuoto è nata grazie all’allenatore delle giovanili dell’Ortigia: Sebastiano di caro, il quale allora era mio vicino di casa e mi suggerì la pallanuoto perché aveva visto che fisicamente promettevo bene”.

Nato a Siracusa, hai esordito tra i professionisti con l’Ortigia. L’anno dopo il passaggio al Posillipo, com’è stato l’ambientamento?

“L’ambientamento da Siracusa a Napoli è stato duro i primi mesi ma poi grazie ad un ambiente eccezionale e giocatori (come Postiglione) che mi hanno fatto da chioccia mi sono ambientato e sono stato sempre meglio”.

Dopo i primi due anni trionfali (Coppa Campioni, Supercoppa Europea e ottimi piazzamenti in campionato), la tua squadra è andata sempre in calando. Hai mai pensato di cambiare aria, magari andando a giocare in una compagine di alto livello come la Pro Recco?

“Negli anni ho pensato spesso di cambiare squadra, ma l’amore per il Posillipo e per la città mi hanno fatto rimanere”.

Il Posillipo ha chiuso al quinto posto questo campionato, aspettative rispettate o c’è un po’ di delusione?

“Con la squadra che avevamo e i problemi societari che ci sono stati, penso che le previsioni (5 posto) siamo state rispettate, la mia speranza è che si vada sempre a migliorare”.

 Come valuti la tua stagione 2012/2013?

“Sono molto soddisfatto della mia stagione 2012-2013 ma voglio dare sempre di più e fare sempre meglio”.

L’esordio in nazionale è stato nel 2008. La prime competizioni importanti, le Olimpiadi di Pechino e i Mondiali di Roma dell’anno dopo sono state deludenti. Come ricordi quelle esperienze?

“Nelle prime esperienze con la nazionale ricordo che la delusione per i pessimi piazzamenti era sopraffatta dall’emozione per le prime competizioni internazionali con la calottina dell’Italia. Era sempre stato un sogno per me giocare in nazionale ed ero felicissimo. Felicità e orgoglio che ho tutt’ora dopo 5 anni”.

Dal 2010 è arrivata la svolta: tantissime soddisfazioni con il Settebello. Quale delle tante (Olimpiadi, Europei, Mondiali) è stata la più bella?

“La competizione più bella è stato il mondiale di Shanghai. Siamo stati talmente perfetti, uniti,compatti e vogliosi di ottenere quel risultato che quando è arrivato non sono riuscito più a dormire per gironi. Ero ancora emozionato e felice come un bambino”.

Quest’anno invece non è andata come ci si poteva aspettare, qual è stato il motivo fondamentale?

“C’è molta amarezza per non aver raggiunto la quarta finale in 4 anni. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma un calo fisico e mentale ci può stare. Il nostro è un gruppo fantastico, pieno di campioni, un gruppo che ha ancora tanto da dare e penso che possa arrivare fino a Rio. Ci sarà un motivo se nessuna squadra ha mai fatto 4 finali di seguito… Bisogna avere fiducia nel gruppo e nello staff. Un calo era prevedibile, adesso dobbiamo solo ricaricare le batterie per affrontare al meglio la nuova stagione”.

Quali giovani pensi possano inserirsi verso Rio 2016? E che ne pensi dell’apporto degli oriundi per il Settebello?

“Ci sono parecchi giovani interessanti. penso che giovani come Presciutti, Fondelli e Di Fulvio siano i possibili giocatori del futuro del Settebello. Gli oriundi ci hanno dato una grande mano e penso che, se funzionali alla squadra, siano molto importanti. Penso che senza Perez e Figlioli non avremmo ottenuto gli stessi risultati”.

gianluca.bruno@olimpiazzurra.com

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