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Ciclismo

Giro d’Italia: la grande impresa di Maxim Belkov

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E’ una straordinaria impresa quella realizzata da Maxim Belkov nella 9a tappa, la Sansepolcro-Firenze di 170km, che ha visto giungere al traguardo la seconda fuga del Giro 2013. Il russo, con un impavido attacco lungo la discesa di Vallombrosa sotto il diluvio, ha portato al termine un’azione di circa 60km in solitaria, che vale la seconda affermazione alla sua Katusha, dopo quella di Paolini a Marina di Ascea.

Tappa dura e difficile (quattro i GPM da affrontare), per di più caratterizzata dal maltempo, con pioggia e freddo. La fuga di giornata comprende 12 fuggitivi, scattati subito dopo il via: Fabio Felline (Androni-Venezuela), Robinson Chalapud e Jarlinson Pantano (Colombia), Stefano Pirazzi (Bardiani-CSF), Manuel Garate (Blanco), Ricardo Mestre (Euskaltel-Euskadi), Giovanni Visconti (Movistar), Maxim Belkov (Katusha), Michal Golas (OPQS), Alessandro Proni (Fantini-SelleItalia), Evgeni Petrov (Saxo-Tinkoff) e Tobias Ludvgisson (Argos-Shimano). Garate, migliore in classifica, è a quasi 6 minuti da Nibali. Il gruppo, tirato dall’Astana della Maglia Rosa, controlla e lascia fare, permettendo ai battistrada di prendere il largo. In vista del primo GPM, il Passo della Consuma (2a cat.), Pirazzi e Chalapaud scattano per conquistare punti per la maglia azzurra, con il laziale che ha la meglio sul colombiano. Verso la salita che porta a Vallombrosa (1a cat.), il duo di testa viene raggiunto anche da Belkov, che non tiene, però, il ritmo dei compagni di fuga durante l’ascesa (ancora Pirazzi davanti a Chalapaud al GPM). In discesa, il russo rientra prontamente sulla coppia italo-colombiana e si fionda all’attacco, mentre Pirazzi e Chalapaud vengono ripresi dai contrattaccanti facenti parte della fuga iniziale. Intanto, nel gruppo principale l’asfalto bagnato e la strada in picchiata mette ancora in imbarazzo Bradley Wiggins, che si stacca ed arriva a perdere addirittura 1′ da Nibali. Il rientro avviene in prossimità dell’ascesa verso Vetta le Croci (3a cat.), dove provano l’inseguimento a Belkov (3′ il massimo vantaggio) il colombiano Pantano e lo svedese Ludgvisson. Il corridore della Katusha, intanto, stringe i denti e mantiene un buon vantaggio anche in cima alla penultima salita, così come si aggrappano alle ultime ruote del gruppo con le unghie Wiggins e la Sky. Sulla salita di Fiesole (4a cat.), da affrontare anche al prossimo Mondiale, soffre e si stacca anche Ryder Hesjedal, in crisi dopo la pessima cronometro di ieri, mentre Belkov, sebbene la sua azione sia diventata legnosa, scollina ai -10km con 1′ abbondante su Pantano e Ludgvisson. I due lo rivedranno solo dopo il traguardo, perché Belkov a Piazzale Michelangelo ci arriva rigorosamente da solo, conquistando la prima vittoria della carriera, nel modo più bello probabilmente. Al secondo posto, a 43″, Carlos Betancur (AG2R), scattato sulla salita verso Fiesole e protagonista di una gaffe che ricorda quella di Pozzato al Laigueglia, con esultanza del colombiano probabilmente ignaro del successo di Belkov. Seguono Pantano e Ludgvisson, mentre il gruppo Maglia Rosa è regolato da Cadel Evans (+1’03”). Crolla Hesjedal, giunto al traguardo con 1’06” di ritardo da Vincenzo Nibali, saldamente al comando della classifica generale.

Domani giorno di riposo, prima che martedì si scateni l’inferno con l’arrivo in salita sull’Altopiano Montasio.

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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