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Ciclismo

Giro d’Italia 2013: Sir Bradley, il Giro non è il Tour

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La giornata odierna è stata caratterizzata dal ritiro di due dei favoriti della vigilia del 96esimo Giro d’Italia, Bradley Wiggins e Ryder Hesjedal. L’uomo del team Sky, vincitore della scorsa edizione del Tour, doveva essere il principale rivale di Vincenzo Nibali per la conquista della maglia rosa. L’inglese è stato limitato nella prima settimana da una condizione non ottimale. Come se non bastasse è arrivata la caduta e il blocco psicologico per la percorrenza delle discese sul bagnato. Infine il colpo di grazia, un’infezione polmonare che lo ha costretto inevitabilmente al ritiro, quando il distacco dal vertice ormai superava i 5 minuti. In difficoltà fin dalla tappa di Pescara, oltre che con gli avversari ha dovuto lottare contro se stesso.

Ha provato a stringere i denti anche il canadese Ryder Hesjedal, colui che ha trionfato lo scorso anno in piazza Duomo. Il capitano della Garmin ha iniziato ad avere problemi a partire dall’ottava tappa, quella a cronometro, e si è detto oramai al limite delle proprie forze. Ha sperato che con il passare dei giorni la sua condizione potesse migliorare, ma il medico della squadra lo ha fermato prudenzialmente, in attesa di accertamenti più precisi.

Il ciclismo è uno sport crudele. Come professionista un grande giro si puà preparare nei minimi dettagli: preparazione atletica, condizione, abbigliamento, bicicletta e anche la squadra. Ma non tutte le variabili sono così prevedibili. La sfortuna e il maltempo hanno così tolto dal palcoscenico rosa due dei protagonisti tra i più attesi. Il Giro in questo modo perderà un po’ di visibilità e di prestigio, un vero peccato per la corsa più amata dagli italiani. La speranza è di vedere questi grandi campioni tornare competitivi al Tour de France.

nicolo.persico@olimpiazzurra.com

@nvpersie7

 

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