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Rugby

Pro12: top e flop della 18^ giornata

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TOP

Zebre

La seconda linea: astuzia, solidità e un enorme mole di lavoro sporco. Questo il dettame di Josh Sole e Quintin Geldenhuys, concentrati e attenti soprattutto nel distruggere il gioco avversario. Insieme formano uno dei (pochi) reparti che conferisce tranquillità a Gajan.

Giovanbattista Venditti: l’ottimo Sei Nazioni disputato ha iniettato una notevole dose di fiducia nell’aquilano, ora più consapevole dei propri mezzi. L’esperimento ‘primo centro’ dura solo 20′, poi torna nella posizione più adatta a lui, l’ala, dove si fa trovare pronto in occasione della meta.ù

Andries Van Schalkwyk: probabilmente il suo futuro sarà lontano da Parma, perché il suo impatto con la realtà celtica non è passato certo inosservato. Contro Scarlets è arrivata la quinta meta, ma soprattutto un’altra prestazione di spessore per uno dei migliori bianconeri dell’anno.

Benetton Treviso

Leonardo Ghiraldini: eccellente contro l’Irlanda, superbo contro I blues. Il Ghira non si ferma mai. Indispensabile per Brunel come per Smith. Il suo apporto è stato fondamentale sabato sera, in mischia ha contributo al dominio del pack e nel gioco aperto la sua presenza è risultata importante come sempre. A lungo andare, trovare un sostituto diventa sempre più arduo.

La mischia: un dominio ineccepibile del pack trevigiano, sostenuto da una prima linea di una pazzesca solidità. Uno strapotere fisico poi concretizzato con la meta di punizione decisiva, a testimonianza della qualità degli avanti trevigiani (e azzurri).

Lunghezza del roster: Barbieri, Gori, Botes, McLean, Sgarbi e Benvenuti. E ancora: Rizzo, Favaro e Pavanello. Dei primi, solo Gori era in panchina, gli altri tra tribuna e divano di casa. I secondi citati sono entrati a partita in corso, ma il Benetton presentava ugualmente una formazione assolutamente competitiva e ha dimostrato di poter anche dominare Cardiff, qualcosa di impensabile qualche stagione fa.

FLOP

Zebre

I blackout: la grande concentrazione e attenzione bianconera in fase difensiva viene puntualmente a mancare in un determinato periodo del match, durante il quale gli avversari prendono definitivamente il largo. Contro gli Scarlets la squadra è calata ad inizio ripresa, compromettendo in maniera irreparabile il match.

Matteo Pratichetti: non bastasse un rendimento insufficiente, in cui spiccano diversi errori tattici, il centro romano ha fatto sfoggio di alcuni atteggiamenti a dir poco irriverenti nei confronti degli avversari, che spesso hanno acceso delle scintille.

Paolo Buso: un deciso passo indietro rispetto alle ultime apparizioni. Da estremo, probabilmente, rende al meglio, perché da mediano d’apertura ha palesato alcuni limiti tattici e nella lettura del gioco. Inoltre, dalla piazzola non si è dimostrato completamente affidabile.

Benetton Treviso

Istinto killer: è risaputo, Italrugby e Benetton Treviso hanno praticamente gli stessi difetti. Come gli azzurri contro l’Irlanda, infatti, anche gli uomini di Smith hanno rischiato di perdere un match il cui punteggio finale non rende giustizia alla superiorità dimostrata sul campo e nel quale gli ‘arancioni’ hanno gettato all’aria diverse occasioni per ipotecare la vittoria.

 

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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