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La Scozia ridimensiona l’Italia: 34-10 a Murrayfield

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Serviva intensità, determinazione, voglia, per dare continuità al match di una settimana fa. In quel di Edimburgo, però, l’Italia si presenta molle ed inconsistente, non propriamente adagiata sugli allori ma priva di quell’ordine tattico ammirato all’Olimpico. La Scozia, dal canto suo, approfitta delle difficoltà azzurre e risulta aggressiva, ordinata e dominante, riuscendo a disporre secondo la sua volontà dei nostri. 34-10 il punteggio finale, Italia ridimensionata.

E’ la Scozia a partire forte, sfruttando una delle sue arme migliori, le ripartenze dei trequarti. Dopo qualche fase, Laidlaw prova a imbeccare Maitland con un calcetto dalla base, ma il rimbalzo trae in inganno l’ala Warriors. L’Italia non replica l’inizio dell’Olimpico, affacciandosi in avanti solo al 6′: un tenuto di Hamilton consente a Orquera di piazzare, ma il suo tentativo si spegne contro il palo. Sale l’intensità azzurra, anche se la lotta nei punti d’incontro e nelle collisioni è decisamente ostica per via della determinazione e dell’attenzione scozzese, che passa in vantaggio al 15′ con un penalty di Laidlaw dopo un fallo di Ghiraldini.
Il pack azzurro spadroneggia, ma i problemi sorgono palla in mano, quando emerge la sterilità del nostro possesso e qualche indecisione di troppo, come dimostrano i problemi di handling. Non aiuta l’arbitro, di mano larga con i padroni di casa.
Al minuto 27, Venditti, fin qui in ombra, liscia clamorosamente un ovale vagante, raccolto da Scott che quasi schiaccia in try zone; solo un miracolo di Tobie Botes riesce a scongiurare il pericolo, che si ripresenta inevitabile pochi istanti dopo, questa volta con la meta. La firma è del solito Tim Visser, dopo una pregevole azione al largo ad eludere la difesa azzurra.
Reagiscono gli uomini di Brunel, in cerca dell’occasione propizia per marcare i primi punti del match: al 40′ Orquera non fallisce il secondo tentativo dalla piazzola, portando il punteggio sul 13-3 alla fine del primo tempo.

L’inizio della ripresa è semplicemente da incubo per gli azzurri. Difesa pressoché inesistente e Scott, servito bene da un offload di Maitland, trova subito la meta del 20-3. Pochi minuti e arriva il colpo del ko: Stuart Hogg intercetta un passaggio di Orquera per Benvenuti nei 22 scozzesi, traccia tutto il campo liberamente e schiaccia la pesantissima meta del 27-3. Italia avanti di solo orgoglio e cuore, ma la difesa scozzese argina senza troppi patemi le sortite offensive italiane. La Scozia si limita a gestire, approfittando delle sempre presenti indecisioni ospiti, come fa Lamont al 69′, in un’azione che racchiude un po’ l’andamento della partita. Gli azzurri sembrano aver vinto il punto d’incontro sulla metà campo, ma in un lampo i padroni di casa capovolgono la situazione e il n°13 può involarsi indisturbato in meta. L’unico lampo degno di nota da parte dei nostri arriva al 73‘, quando dalla mischia (unica nota positiva insieme a qualche singolo) Parisse libera bene Zanni, che può marcare la meta del 34-10 e della consolazione azzurra.

Foto: planetrugby.com

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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