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Sci di fondo

Sci di fondo: tempo di bilanci dopo il Tour de Ski

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Lo splendido scenario del Cermis ha accompagnato le ultime (bestiali) fatiche della carovana del Tour de Ski, in quella che è stata una delle edizioni maggiormente combattute ed intense dalla sua creazione. Decisa solo negli ultimi 2 km della scalata finale, la corsa a tappe sciistica 2012/2013 ha premiato per la prima volta un russo, Alexander Legkov, fenomenale nello sfruttare a pieno le sue doti di ‘scalatore’, come un Contador qualunque. Una vittoria meritata, per un ragazzo di 29 anni che finora in carriera ha raccolto poco (appena quattro vittorie in CdM) a dispetto di un potenziale enorme. Non si fraintenda però: il successo di Legkov non proviene soltanto da una netta superiorità in salita, piuttosto dalla regolarità nelle scorse giornate, quando – sprint e squalifica a parte – non è mai andato oltre il 5° posto; una conduzione di gara quasi sempre impeccabile, poi, ha fatto il resto, costringendo un altro regolarista come Dario Cologna (2°) ad abdicare dopo due anni di trionfi. Completa il dominio russo Maxim Vylegzhanin, terzo davanti ad uno sfortunato Petter Northug, encomiabile per talento e cuore, ma che si è dovuto accontentare dell’ennesimo piazzamento.

Scorrendo la classifica finale, non dobbiamo attendere molto per trovare il primo azzurro, che corrisponde al nome dell’infinito Giorgio Di Centa, ottavo. A 40 anni, il friulano fa ancora da traino a tutto il movimento del fondo italiano, caricandosi sulle spalle il peso dell’intera spedizione, peraltro con un entusiasmo e uno spirito assolutamente inarrivabili per chiunque. A questo, naturalmente, va aggiunto l’immenso talento, sprigionato in particolare nella mass start in classico (4°) e sul Cermis, dove ha staccato il sesto tempo di giornata e recuperato sei posizioni, oltretutto guidando per gran parte del tempo il drappello di cui faceva parte.
Insieme al carabiniere di Tolmezzo, l’altra nota lieta del Tour de Ski azzurro è rappresentata da quel Dietmar Noeckler (31° finale, ma non è questo quel che conta) che, finora, era rimasto sempre nell’ombra, avvolto quasi da un alone di mistero. Si parlava di lui come un bel prospetto (classe ’88), ma le sue qualità sono emerse soltanto negli ultimi 10 giorni. Uno specialista dell’alternato, “esploso” nella gundersen di Oberhof (12°) e confermatosi con il 10° posto nella mass start, risultati che lo lanciano come papabile staffettista ai mondiali.
Appena nei 30, invece, Roland Clara, colui che rappresentava una delle migliori speranze per l’Italia insieme a Di Centa. Una sfortunata caduta nella seconda tappa di Oberhof ha però ridimensionato gli obiettivi dell’altoatesino, che, ormai lontano dalle posizioni di rilievo, ha puntato tutto sulla scalata al Cermis. Lì Rollo ha dimostrato di godere di un invidiabile stato di forma, facendo registrare il secondo tempo di giornata. Lo attendiamo in Val di Fiemme, questa volta per i Mondiali.
Altrettanto atteso sarà David Hofer, in gara fino alla sprint in Val Mustair, quando una caduta nelle qualificazioni e nel momento migliore ha compromesso tutta la gara. Al pari di Hofer, anche Federico Pellegrino ha concluso il suo Tour in Svizzera, con ben altri risultati: il valdostano è infatti tornato sul podio, conquistando un secondo posto importante ai fini del morale dopo una serie di infortuni che ne hanno limitato le prestazioni. Ora, Chicco sembra essere tornato, pronto a sparare tutte le sue cartucce. Infine, discreta prestazione per gli eterni incompiuti Valerio Checchi e Thomas Moriggl, quest’ultimo come sempre brillante solo sul Cermis, mentre Mattia Pellegrin, Fabrizio Clementi e Fulvio Scola sono rimasti nell’assoluto anonimato.
Anonimato dalla quale ha provato ad uscire l’Italia in questo Tour de Ski, con il podio di Federico Pellegrino e con le splendide performance di Giorgio Di Centa. Inevitabile, però, chiedersi il perché sia ancora un 40enne a trascinare una nazione, un dato di fatto allarmante che non può essere accantonato dai risultati dell’olimpionico di Torino.
Dovessimo dare un voto, un 7 (anche di fiducia) sarebbe più che giusto ma, aldilà dei crudi numeri, l’Italia con una buona apparizione nella corsa a tappe ha posto, nel percorso verso i Mondiali di casa, un importante pietra miliare.

Classifica di Coppa del Mondo:

1. Alexander Legkov 799 pt.
2. Petter Northug 759 pt.
3. Dario Cologna 751 pt.
4. Maxim Vylegzhanin 691 pt.
5. Marcus Hellner 554 pt.
6. Alexey Poltoranin 528 pt.
7. Ilia Chernousov 453 pt.
8. Emil Joensson 403 pt.
9. Lukas Bauer 363 pt.
10. Giorgio Di Centa 348 pt.

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

 

 

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