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Short Track

Martina Valcepina in esclusiva: “Voglio il podio della Coppa del Mondo”

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Lo short track è da molte stagioni uno degli sport invernali che ha regalato i maggiori successi in campo internazionale all’Italia e una delle regine azzurre del ghiaccio è Martina Valcepina, che ha deciso di raccontarsi in esclusiva ad Olimpiazzurra, in un’intervista a 360° sulla vita sportiva di una delle giovani speranze italiane alle prossime Olimpiadi di Sochi2014.

 

Si sono disputate le prime due gare di Coppa del Mondo (Calgary e Montreal): riesci a trarre un primo bilancio di questo tuo inizio di stagione?
Sicuramente il bilancio non può essere positivo. In queste due gare ho avuto la possibilità di correre tre volte la mia distanza preferita, i 500mt, ma non sono mai riuscita ad esprimermi al meglio. La condizione con cui sono arrivata a questi due primi appuntamenti non era proprio la migliore possibile.

 

Rispetto all’anno scorso le avversarie sembrano essere aumentate e la squadra azzurra sembra aver patito questo miglioramento della concorrenza: quali sono per te le cause dei risultati non soddisfacenti ottenuti in terra canadese?
Alcune avversarie sono sicuramente cresciute, ma le “big” sono rimaste le solite. Per quanto riguarda le cause ci sono molti fattori che probabilmente hanno influito. Sicuramente, per quanto riguarda la prima prova a Calgary, siamo arrivati tardi nel luogo delle competizioni. Ho e abbiamo fatto fatica ad abituarci ad un ghiaccio molto diverso rispetto quello su cui ci alleniamo; questo perchè abbiamo avuto troppo poco tempo per provarlo. Per quanto riguarda il resto è difficile dopo due sole gare individuare con chiarezza ciò che ha funzionato o meno.

 

Parlando sempre della concorrenza: ti aspettavi la crescita dell’inglese Christie e della giapponese Sakai? Pensi che Giappone e Gran Bretagna possano diventare degli ossi duri stabilmente?
Tutte e due queste atlete sono molto forti e questa non è una novità. Entrambe si sono piazzate sul podio di coppa del mondo l’anno scorso. Per quanto riguarda la Sakai, a queste due prime prove si è presentata leggermente sottotono rispetto alla fine della stagione scorsa. Nella coppa del mondo casalinga infatti si era classificata prima nei 1000 mt. La Christie sta crescendo molto bene. Ha un ritmo nella gambe, sopratutto nei 1000mt che la porta ad essere una delle più forti su questa distanza.

 

Come ti trovi con il tecnico federale Eric Bedard? Nelle ultime due stagioni la programmazione degli allenamenti è cambiata e si è cercato di lavorare maggiormente sulla forza e sull’esplosività: che tipo di lavoro avete dovuto seguire? e cosa è cambiato ne tuo modo di pattinare in questi due anni di collaborazione con il ct di origine canadese?
Sicuramente nelle ultime due stagioni il metodo d’allenamento si è più avvicinato alle mie caratteristiche rispetto a prima. Forza ed esplosività sono molto importanti per una sprinter come me. Conseguenza di questo allenamento a me più congeniale è stato anche un gran miglioramento a livello tecnico.

 

Gli obiettivi per questa stagione, tra la Coppa del Mondo, gli Europei e i Mondiali?
Dopo una partenza al di sotto delle aspettative è difficile parlare di obbiettivi. Adesso ci siamo rimessi al lavoro e sicuramente punterò al podio nei 500mt nelle prossime gare di  coppa del mondo, sperando in una condizione fisica migliore. Per quanto riguarda gli Europei punto a riconfermare il risultato dell’anno scorso e per i Mondiali si vedrà; manca ancora molto tempo.

 

La tua specialità sono i 500m, dove da anni sei ai vertici mondiali ed europei. Quando vedremo una Valcepina competitiva nello stesso modo anche sui 1000 e 1500m e stai lavorando su queste discipline anche in preparazione all’Olimpiade di Sochi2014?
Sicuramente in allenamento stiamo provando a lavorare tanto anche sui 1000 mt. Sto migliorando ma c’è ancora molto lavoro da fare. I 1500 mt sono forse un po’ troppo lunghi per le mie caratteristiche.

 

Non sarà la tua prima Olimpiade, visto che a Vancouver hai partecipato in staffetta. Eri la più giovane di tutta la spedizione azzurra: cosa ti porti dietro da quell’esperienza?
Sicuramente partecipare ad un’olimpiade è un’emozione unica, difficile da descrivere a parole. A Vancouver ero molto giovane, a Sochi sarò più matura ma sono sicura che sarà altrettanto emozionante.

 

Pensi che le tue compagne di squadra possano a breve fare il salto di qualità, magari rendendo competitiva ad altissimi livelli anche la staffetta?
La staffetta è una componente importante del nostro sport. In questi anni siamo cresciute come squadra e abbiamo ottenuto anche alcuni risultati importanti. Siamo una squadra giovane e quindi le prospettive sono buone. Vedremo

 

In Italia molti sport fanno fatica a trovare centri tecnici dove potersi allenare nel modo giusto: voi dello short track vivete un problema simile?
Come tutti gli sport così detti minori viviamo 1000 di questi problemi, che non riguardano soltanto la mancanza di centri di allenamento adeguati ma anche elementi molto più elementari ma necessari per una preparazione adeguata.

 

Una famiglia che vive per lo short track la tua, visto che anche tua sorella (Arianna) è entrata a far parte della nazionale: come ti sei avvicinata a questo sport e a che età hai iniziato a pattinare?
Mi sono avvicinata al pattinaggio a 6 anni grazie a mia sorella maggiore, che è stata la prima in famiglia a pattinare. Lei ha smesso qualche anno fa mentre io e mia sorella Arianna abbiamo tenuto duro.

 

Olimpiadi di Sochi 2014: sogni una medaglia olimpica?
Chi non la sogna?

 

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

foto tratta da olimpiadiblogosfere.it

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