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Erika Fasana in esclusiva: “Che emozione per Londra!”

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Uno scricciolo di 149cm per 44kg, ma con due gambe d’acciaio e la grinta di un leone. In due parole: Erika Fasana. Il 17 febbraio 1996 nasceva a Como una ragazza che si sarebbe fatta strada nel mondo della ginnastica artistica. Tra materassini, travi e parallele ha trovato la sua vita e ha realizzato il sogno di tutte le bambine: partecipare all’Olimpiade. Come se non bastasse ci arriva a soli 16 anni, seconda più giovane di questa spedizione, perché a soffiarle il primato ci ha pensato la sua compagna-amica Francesca Deagostini (nata il 5 agosto 1996).

Dopo aver sorpreso tra le juniores con i bronzi conquistati a Birmingham 2010 (nel concorso a squadre e al volteggio) e le medaglie ottenute al Festival Olimpico della Gioventù dell’anno seguente (oro a squadre, argenti nell’all-around e al corpo libero, bronzi alla trave e al volteggio), a inizio 2012 l’atleta allenata da Laura Rizzoli ed Enrico Casella passa nella categoria senior. E al debutto non poteva che farsi notare: argento al Test Event di Londra dietro solo alla grande Vanessa Ferrari. Insieme alla bresciana, a Carlotta Ferlito, a Francesca Deagostini e ad Elisabetta Preziosa cercherà di tenere alto l’onore dell’artistica azzurra dopo il bronzo degli Europei di Bruxelles.

La simpatia, la dolcezza, la freschezza, il talento, l’intelligenza di Erika Fasana in esclusiva per Olimpiazzurra.

 

Erika, a Londra sarai una delle sportive più giovani a rappresentare il nostro Paese. Come ci si sente?

Sono abbastanza emozionata. Credevo di partecipare ai campionati assoluti di Catania per smaltire un po’ di tensione, ma mi sono infortunata (un lieve risentimento alla mano, nulla di grave ndr). Cercherò di rimanere concentrata e di pensarci il meno possibile.

Come stai vivendo l’avvicinamento ai Giochi? Sei serena o senti su di te una certa pressione?

Per ora sono serena, ho lavorato bene e mi mancano ancora tre settimane per prepararmi al meglio. Poi sarò più tesa quando mancheranno pochi giorni all’evento.

Hai compiuto da poco 16 anni eppure hai un palmares di tutto rispetto. Hai l’obiettivo di allargare la tua bacheca, oppure ti presenti a Londra per respirare l’aria della competizione e con lo spirito di raccogliere tutto quel che viene?

Sono consapevole che sarà impossibile vincere medaglie a Londra, ma per me l’importante è esserci e riuscire a dare il meglio per me e per la squadra.

Ti sei già immaginata il giorno del tuo debutto o preferisci non pensarci? Lo speaker urlerà il tuo nome e…

Vivrò sicuramente un’emozione grandissima. Non mi sono ancora immaginata il giorno del mio debutto anche perché per me è la prima Olimpiade e non riesco proprio ad immaginare come sarà.

La ginnastica artistica è uno sport che si inizia a praticare da piccolissime. Tu come ti sei avvicinata a questa disciplina? Perché l’hai preferita ad altre?

Ho iniziato a fare ginnastica quando avevo 4 anni e mezzo. Mi ha portata in palestra mia mamma, perché non stavo mai ferma e perché già ci andava mia cugina. Ho scelto questo sport perché mi divertiva. Poi con il passare degli anni è diventata una vera e propria passione.

In Italia c’è una mancanza cronica di infrastrutture, nonostante la Federazione stia lavorando molto per cercare di diffondere il tuo sport. Tu hai mai trovato ostacoli sulla tua strada?

Nonostante io abbia una palestra ben attrezzata a Fino Mornasco (in provincia di Como, dove si allena con la sua Polisportiva Carini, ndr), io e le mie compagne siamo “obbligate” a spostarci a Brescia (dove si allena Vanessa Ferrari, ndr) 2-3 volte alla settimana perché nella nostra palestra manca la pedana del corpo libero e il volteggio con l’arrivo sui materassi duri come in gara.

Secondo te cosa ci manca per essere davvero competitivi con le altre Nazioni? Chi vedi favorito per il podio dei Giochi Olimpici?

L’Italia è un paese piccolo in confronto alle grandi nazioni che spiccano nel nostro sport e purtroppo non abbiamo la cultura della ginnastica come negli altri paesi (USA, Russia, Cina…). Qui, questa disciplina è considerata uno sport “minore”… viviamo solo di calcio!

Il podio olimpico sarà, secondo me: USA, Romania e Russia. La Cina in questo periodo non è più al top, ma staremo a vedere come se la caverà a Londra!

Sei una delle atlete più complete del panorama internazionale. Sulla trave dimostri grande potenza e freddezza, al corpo libero sei leggera e agile con all’attivo delle buone diagonali, alle parallele hai ancora qualche lacuna che cercherai di rimediare col tempo. Ti andrebbe di farci una tua panoramica personale su tutti gli attrezzi e sulla ginnastica in generale?

Alle parallele bisogna essere forti di braccia, ma nello stesso tempo leggere. Io e le parallele non andiamo molto d’accordo perché è l’attrezzo in cui ho più paura.

Alla trave devi avere molto equilibrio e avere un certo ritmo durante l’esercizio. Secondo me è l’attrezzo più insidioso in gara. Devi essere molto concentrata e non devi aver paura di sbagliare.

Al corpo libero invece devi essere molto potente nella parte acrobatica, ma anche elegante nella parte artistica. È il mio attrezzo preferito, perché posso esprimermi al meglio!

Cosa serve, secondo te, per praticare questo sport ad alti livelli?

Servono passione e determinazione. Se non hai la passione non vai da nessuna parte, la cosa più brutta è praticare uno sport senza averne voglia!

C’è un’evoluzione che sogni di riuscire a eseguire, quella per cui dirai: “wow, ce l’ho fatta”?

Una determinata evoluzione no, però vorrei poter dire “ce l’ho fatta” alla fine di ogni mio esercizio nelle gare importanti!

Il rischio di cadere e farsi veramente male è molto concreto. Tu come affronti la paura?

Proviamo questi esercizi tutti i giorni e più volte al giorno. La paura di farsi male c’è, ma non bisogna pensarci. Devi essere molto concentrata su quello che fai e non distrarti.

Nel 2011 hai saltato metà stagione a causa di un infortunio. E quest’anno niente campionati italiani per lo stesso motivo. Come si fa a rialzarsi da un momento di difficoltà?

I momenti di crisi capitano, nel mio caso anche molto spesso purtroppo. Gli allenatori e le persone che mi stanno vicino mi danno sempre la forza e lo stimolo per rialzarmi e per andare avanti.

Ti andrebbe di descrivere le tue compagne con un aggettivo?

Allora… Vanessa e Carlotta sono le più potenti mentre Francesca è la più elegante.

Dici che il tuo mito è Shawn Johnson (la statunitense vincitrice di4 medaglie a Pechino 2008). Per quale motivo? Cerchi di essere sempre la Fasana o ti ispiri a qualcuna?

Shawn Johnson è la mia ginnasta preferita, ma purtroppo ha smesso da un mesetto (un infortunio al ginocchio non le permetteva di proseguire nell’attività, ndr). Cerco sempre di essere me stessa e di avere un mio stile, ma le mie ginnaste preferite sono in generale le statunitensi.

Tu, invece, sei un modello per tante ragazzine. Te rendi conto?

No, mi considero una ragazza come tante altre a differenza che qualcuno ogni tanto mi chiede un autografo!

Ma tutti vogliono sapere come sei fuori dalla palestra. Hai lasciato la scuola per concentrarti sugli allenamenti. Dici di non avere molti hobby… E dai nient’altro?

Fuori dalla palestra sono una ragazza normale. Mi piace la moda e lo shopping, ma soprattutto sono una fan sfegatata degli One Direction! Spero che un giorno vengano in Italia per fare qualche concerto! Niente fidanzato per ora (sorride, ndr)”

E che motto regala Erika Fasana ad Olimpiazzurra?

“Non arrendersi mai!”.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

 

redazione@olimpiazzurra.com

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