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Editoriali

Non atleti paralimpici, ma campioni veri ed orgoglio italiano. Siamo fieri di voi

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Ieri a Rio de Janeiro si è consumata una giornata indelebile per la storia dello sport italiano. 10 medaglie in un colpo solo alle Paralimpiadi di Rio 2016, di cui 5 d’oro. Un caleidoscopio di emozioni palpitanti, che hanno portato la selezione tricolore a scalare il medagliere fino alle soglie della top10.

Straordinaria la forza d’urto della Nazionale di ciclismo. Alex Zanardi, Vittorio Podestà e Luca Mazzone erano i grandi favoriti della vigilia e non hanno deluso. Oggi andranno a caccia del bis e c’è già da sfregarsi le mani in vista della prova a squadre dove formeranno un Dream Team praticamente imbattibile. Bravo anche Giancarlo Masini, capace di agguantare un bronzo inatteso. Che dire poi della fuoriclasse Francesca Porcellato, sulla breccia da trent’anni e sul podio in una nuova disciplina dopo i trionfi nell’atletica e nello sci di fondo! Una leggenda vivente che non ha intenzione di fermarsi.

Ci hanno emozionato tanto i trionfi di Assuntina Legnante e Bebe Vio. Due incontenibili forze della natura, due lottatrici che ci hanno regalato forse la lezione più grande: la vita, comunque vada, va affrontata col sorriso.

Continua a stupire il nuoto grazie alle medaglie di Federico Morlacchi (che oggi insegue il poker nei 100 farfalla) ed Efrem Morelli, mentre Luigi Alberto Simonelli si è reso artefice di una cavalcata entusiasmante nel tiro con l’arco, conquistando uno splendido argento.

Una giornata speciale, memorabile, che ha portato lustro e prestigio all’Italia. Il merito è di questi meravigliosi atleti dal cuore grande. Non paralimpici, ma atleti e basta. Campionissimi di cui andiamo fieri. L’orgoglio di una Nazione in una magica estate brasiliana che vorremmo non finisse mai.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Bizzi Federscherma

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