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The Queue: come funziona la ‘Coda’ di Wimbledon
The Queue, la ‘Coda’ di Wimbledon: più di un biglietto, un rito britannico tra pazienza, comunità e tradizione
Un prato verde, l’aria frizzante del mattino inglese e centinaia, a volte migliaia, di persone in fila: non è un concerto rock, né l’apertura di un nuovo negozio, è la coda di Wimbledon.
La “queue” per entrare a Wimbledon rappresenta un fenomeno unico al mondo, un rito britannico che trascende la semplice attesa per un biglietto. È un’esperienza collettiva, un’immersione in un modo di vivere paziente, nella comunità e in una tradizione che resiste con orgoglio nonostante alcune “migliorie” tipiche dell’era digitale.
A Wimbledon, il biglietto non è solo un pezzo di carta: è il premio di un’avventura, il simbolo di una passione guadagnata con ore di attesa, picnic improvvisati (magari ordinando un pizza delivery) e nuove amicizie.
Scopriamo il funzionamento dell’unico modo per accaparrarsi i preziosi biglietti di Wimbledon “on-the-day”.
Cos’è e come funziona la famosa coda di Wimbledon
La coda di Wimbledon è molto più di una semplice fila. È un’istituzione, un’espressione tangibile della cultura e della venerazione per il tennis britannica. Un fenomeno che, anno dopo anno, vede appassionati da ogni angolo del globo pronti a sacrificare ore (e notti) pur di mettere piede sui sacri campi di Church Road e assicurarsi un ingresso giornaliero.
Quando nasce e perché è così iconica
La Coda non è un’invenzione recente, ma affonda le sue radici nella storia di Wimbledon stesso. Già nei primi anni del ‘900, con l’aumentare della popolarità del torneo, si formavano spontaneamente delle file per accaparrarsi gli ambiti biglietti. L’All England Club, anziché scoraggiarle, ha deciso di istituzionalizzarle, riconoscendone il valore e l’unicità.
La “queue” è ancor’oggi qualcosa di iconico proprio perché rappresenta un’alternativa democratica all’acquisto online o ai pacchetti VIP: chiunque, con sufficiente determinazione e pazienza, può accedere ai campi. Ogni giorno, circa 500 biglietti per ciascuno dei campi principali (Centre Court, Campo 1 e Campo 2) sono disponibili tramite la coda, oltre ai “Grounds Passes” che consentono l’accesso ai campi esterni. È un tributo alla passione genuina, un’ode all’uguaglianza davanti alla volontà di assistere all’evento tennistico sull’erba per antonomasia.
Regole non scritte e codice etico
La Coda di Wimbledon è governata da un insieme di regole, alcune scritte e rigorosamente applicate dagli “Stewards” (i volontari che gestiscono la fila e distribuiscono un opuscolo chiamato “Queue Code”), altre non scritte, tramandate di generazione in generazione e basate su un ferreo codice etico.
Tra le regole fondamentali: la coda per i Championships inizia ufficialmente alle 14:00 della domenica precedente l’inizio del torneo. Non è consentito arrivare prima di tale orario. Per chi si accampa, le tende devono ospitare un massimo di due persone e una persona deve essere sempre presente. Inoltre, non è consentito lasciare la propria posizione nella coda per più di 30 minuti (sosta bagno o accaparramento viveri). Gli stewards monitorano attivamente il superamento di questo limite, pena la perdita del proprio posto in fila presente nella “queue card” (consegnata sempre dagli stewards). È inoltre richiesto da parte degli aspiranti spettatori di scaricare la App myWimbledon per il check-in ufficiale nella coda.
Ma ci sono anche le regole non scritte: l’aiuto reciproco, la condivisione di cibo e bevande, il rispetto dello spazio altrui, e soprattutto, l’assoluta onestà.
Non si bara nella Coda di Wimbledon, perché la tradizione e il rispetto per gli altri partecipanti valgono più di qualsiasi scorciatoia. La coda rappresenta un microcosmo di civiltà e fair play, proprio come il gioco che si va a vedere.
Dormire in tenda per vivere un’esperienza da sogno
Per molti, l’esperienza Wimbledon non inizia con il primo servizio in campo, ma la notte prima, sotto le stelle, in una tenda improvvisata sul prato adiacente al club. È un’avventura che richiede spirito di adattamento, ma che regala ricordi indelebili, trasformando l’attesa in una sorta di “festival”.
La notte prima dell’ingresso
Dormire in tenda è una parte essenziale della coda di Wimbledon per chi punta ai biglietti per i campi principali (Centre Court, Court 1 e Court 2), che vengono venduti solo a un numero limitato di persone ogni giorno. Le tende spuntano come funghi sul prato di Wimbledon Park (l’area adibita dall’organizzazione del torneo), creando un vero e proprio campeggio temporaneo.
Le notti possono essere fresche, a volte piovose, ma l’atmosfera è unica: un misto di eccitazione, cameratismo e odore d’erba bagnata. Si cena con cibo da asporto, si chiacchiera con i vicini di tenda, si scambiano pronostici sulle partite del giorno dopo, si gioca a carte o si legge.
Le “queue cards”
Il momento clou è la distribuzione delle “queue cards”.
Questi cartoncini numerati vengono consegnati dagli Stewards a ogni persona in fila garantendo il proprio posto e la possibilità di acquistare un biglietto. È un sistema semplice ma efficace, che elimina la necessità di rimanere costantemente in piedi e permette di prendersi delle pause, sapendo che il proprio posto è assicurato. La consegna del “queue card” è un momento di sollievo e di piccola vittoria, il segnale che il sogno di assistere alle partite di Wimbledon dal vivo è sempre più concreto.
Una coda fatta di comunità, picnic e identità
Incontri casuali e amicizie nate in fila
L’attesa prolungata favorisce le interazioni. Persone di ogni età, nazionalità e provenienza si ritrovano fianco a fianco, unite dalla stessa passione per il tennis. Si condividono teli o coperte, si scambiano storie, si improvvisano partite a carte. Non è raro vedere nascere amicizie durature tra sconosciuti che, per una notte, condividono l’obiettivo comune di entrare a Wimbledon. È un’esperienza che abbatte le barriere sociali e culturali, dimostrando come lo sport possa essere un potente collante.
Lo spirito britannico della pazienza e della compostezza
La coda di Wimbledon è un inno alla pazienza e alla compostezza, tratti distintivi della cultura britannica. Nonostante le lunghe ore e le condizioni climatiche a volte avverse, l’ordine e la calma regnano sovrani. Non ci sono spintoni, non ci sono lamentele eccessive. C’è un rispetto implicito per il processo, per la tradizione e per gli altri partecipanti. È una dimostrazione di disciplina collettiva, un’espressione di quel “stiff upper lip“ che tanto caratterizza il popolo inglese. I picnic improvvisati, con thermos di tè e sandwich, aggiungono un tocco di britannicità all’esperienza.
Wimbledon e il valore dell’attesa
In un mondo sempre più frenetico, dominato dalla velocità e dall’immediatezza, la coda di Wimbledon appare quindi come un baluardo di resistenza, un’oasi di lentezza e consapevolezza.
Perché questa tradizione resiste
La coda resiste perché è intrinsecamente legata all’identità di Wimbledon. È parte del suo fascino, un elemento che lo distingue da qualsiasi altro evento sportivo.
In un’epoca in cui i biglietti per eventi di alto profilo sono spesso venduti online con sistemi complessi o a prezzi esorbitanti, la coda, o “queue” offre un’alternativa romantica e accessibile. È un modo per onorare la tradizione e per permettere a tutti, indipendentemente dal loro status sociale, di vivere l’esperienza di entrare a Wimbledon.
Modalità di accesso alternative alla coda di Wimbledon
A Wimbledon si può accedere anche con prevendita online a sorteggi – “ballot” – o con l’app di Wimbledon per acquistare i biglietti in rivendita per il giorno stesso:
- A Wimbledon è possibile accedere anche tramite il sistema di rivendita ufficiale (‘Ticket Resale’) gestito tramite l’app di Wimbledon. Questo servizio permette ai possessori di Grounds Pass già all’interno dei campi di partecipare a una lotteria giornaliera virtuale per acquistare biglietti per i campi principali (Centre Court, Campo 1 e Campo 2) a prezzi ridotti (£15 per il Centre Court, £10 per il Campo 1 e Campo 2). I biglietti provengono da spettatori che lasciano il torneo in anticipo e tutti i proventi netti sono devoluti alla Wimbledon Foundation. Il processo prevede la scansione del proprio QR code myWimbledon all’ingresso della coda virtuale, il monitoraggio del proprio posto tramite l’app e la ricezione di un SMS per completare l’acquisto entro un tempo limitato.
- Molti non riescono a ottenere i biglietti tramite la lotteria pubblica, inoltre, il “ballot” dei biglietti di Wimbledon si tiene molto in anticipo, nell’autunno dell’anno prima.
Il valore simbolico di un biglietto guadagnato
Il biglietto ottenuto dopo ore di coda ha un valore simbolico inestimabile. Non è solo un pass per assistere alle partite, ma la testimonianza di un’impresa personale, di una devozione. È un biglietto guadagnato, non semplicemente comprato. Porta con sé il ricordo delle chiacchiere notturne, del freddo dell’alba, del profumo dell’erba bagnata. È un pezzo di storia di Wimbledon che si porta a casa, un racconto da condividere con amici e familiari anche in futuro.
La Coda di Wimbledon non è dunque solo un’attesa, ma un rito che incarna passione, pazienza e tradizione.
