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Pattinaggio artistico: Conti-Macii si preparano alla terza Finale Grand Prix. Grande equilibrio tra le coppie
Esame di importanza oltremodo rilevante per Sara Conti e Niccolò Macii. La coppia azzurra è pronta a disputare per la terza edizione consecutiva le Finali del circuito ISU Grand Prix 2025-2026 di pattinaggio artistico, quest’anno in programma in Giappone, nello specifico sul ghiaccio di Nagoya.
Il binomio tricolore ha acquisito il biglietto per l’oriente da seconda della classe, merito del piazzamento d’onore conquistato alla Cup Of China e alla convincente vittoria ottenuta nel contesto dell’NHK Trophy. In entrambi i casi, gli allievi di Barbara Luoni si sono concessi il lusso di battere i Campioni Olimpici in carica Wenjing Sui-Cong Han, tornati appositamente in questa stagione olimpica per strappare un altro metallo a cinque cerchi alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026.
Sia nelle tappe di qualificazione, ma anche negli eventi della pre-season, Sara e Niccolò hanno sfoggiato una condizione di forma di assoluto livello sia a livello fisico che mentale, componente da non sottovalutare in una specialità sui generis come quella delle coppie d’artistico, dove basta davvero un nulla per perdere punti preziosi.
L’obiettivo in tal senso è chiaro: pattinare due programmi riducendo le sbavature all’osso, facendo perno su una competitività non indifferente nel secondo punteggio, aspetto che potrebbe premiare (almeno sulla carta) i nostri ragazzi, soprattutto in relazione ai tedeschi Minerva Fabienne Hase-Nikita Volodin (oro europeo in carica, argento Mondiale e trionfatori lo scorso anno alle Finals) ed ai georgiani votati all’attacco Anastasiia Metelkina-Luka Berulava (bronzo continentale e terzi alle Finals 2024).
Di un altro passo, ed è doveroso dirlo, i nipponici detentori del titolo iridato Riku Miura-Ryuichi Kihara (l’anno scorso alle Finali furono secondi), imprendibili se puliti. Ma attenzione a non sottovalutare i canadesi ex Campioni Mondiali Deanna Stellato Dudek-Maxime Deschamps e gli ungheresi Maria Pavlova-Alexei Sviatchenko, in gara senza alcuna pressione. Tutti i team gravitano in un equilibrio precarissimo. Basta un nulla per arrivare primi, così come sesti. Ma è il bello della Finale.
