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L’ammissione di Federica Brignone: “Non toglierei mai il posto a una compagna solo per esserci a Milano Cortina”

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Federica Brignone
Federica Brignone / Pier Colombo

Una sfida complicata per tornare ai propri livelli. Federica Brignone ha affrontato una settimana di allenamenti sulla neve, prima con gli sci da turismo e poi con quelli da gigante. È ripartita così la lunga rincorsa verso le Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026, dopo il grave incidente che il 3 aprile 2025 ha rischiato di interrompere bruscamente una carriera straordinaria.

La campionessa valdostana era caduta durante i Campionati Italiani di sci alpino, riportando una frattura scomposta pluriframmentaria del piatto tibiale e della testa del perone della gamba sinistra, oltre alla rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio. Un infortunio gravissimo, che ha richiesto un intervento chirurgico e l’avvio di un percorso riabilitativo lungo, complesso e delicato.

A raccontare questo momento cruciale è stata la stessa Brignone a Courmayeur, in occasione della presentazione del libro “Due vite. Lo slalom parallelo con mia figlia Federica Brignone”, firmato da sua madre Maria Rosa “Ninna” Quario. L’evento, ospitato allo Chalet de l’Ange, ha registrato una grande partecipazione ed è stato moderato dall’ex sciatore e voce tecnica Rai Alberto Schieppati. Un’opera che intreccia la storia sportiva della madre con quella della figlia e che ha fatto da cornice a un racconto intimo, intenso e sincero.

Durante l’incontro, l’azzurra ha parlato anche del suo ruolo di portabandiera alla cerimonia inaugurale dei Giochi olimpici. “Sapere di essere tra le papabili mi ha motivata tantissimo. Portare la bandiera alle Olimpiadi è un orgoglio enorme. Quando me l’hanno comunicato, circa una settimana fa, è stata un’emozione fortissima”. Ma l’entusiasmo non cancella la lucidità: “Nulla è deciso. Continuo ad allenarmi e so bene che devo procedere un passo alla volta“.

Il recupero procede, ma calibrando al 100%. “Mancano ancora chilometri e allenamento, non solo sugli sci. Serve una preparazione fisica importante: di solito mi preparo in sette mesi, qui siamo sotto i due. Ho passato quasi otto mesi in terapia per rieducare il corpo e non sono ancora tornata a quello di prima. Non ho affrontato una vera condizione di gara su terreni difficili e questo resta un punto interrogativo“, ha raccontato Brignone.

L’obiettivo olimpico è chiaro, ma per la fuoriclasse di La Salle non esistono compromessi. “L’Olimpiade non può essere una comparsata. Voglio presentarmi il più vicino possibile alla Federica di sempre e provarci al 100%. Se però non starò bene o non sarò competitiva, è giusto lasciare spazio a chi va più forte. Non toglierei mai il posto a una compagna solo per esserci“.

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