Atletica
Il ritorno di Simone Biasutti: “I 17 metri arriveranno. Un grave infortunio mi ha privato dei Mondiali”
Nuovo appuntamento con la consueta rubrica dedicata all’atletica leggera, Sprint Zone, condotta da Ferdinando Savarese. Questa volta l’ospite di lusso è Simone Biasutti, uno dei nomi nuovi del salto triplo italiano. In una specialità che sta vivendo uno dei periodi migliori della storia (medaglia sia alle Olimpiadi con Andy Diaz che ai Mondiali con Andrea Dallavalle) il 26enne sta crescendo ed ha timbrato un eccellente 16,94, record personale ai Campionati Europei a squadre di Madrid dove ha contribuito al successo tricolore.
Le sue parole: “È un onore anche essere considerato come terza forza di una nazionale così di una specialità in cui effettivamente l’Italia si sta dimostrando ai vertici delle classifiche mondiali”.
L’infortunio nel momento migliore della stagione: “16.94, ma a che costo. Durante il salto ho sentito un fastidio, un dolore nella zona del bacino. Ho iniziato a passare i vari salti, ma con l’adrenalina della gara tendenzialmente non si sente il dolore. Poi quando entri in camera alla fine della giornata che l’adrenalina scende, capisci tutti i dolori che ti sei portato appresso. Sono andato poi a farmi tutte le visite del caso, risoranze magnetiche, eccetera e alla fine si è riscontrata una microfrattura alla sintesi pubica. Un punto abbastanza scomodo perché diciamo che è molto molto sensibile in ogni movimento che facciamo noi e soprattutto quando si parla di ossa ci sono dei tempi prestabiliti a livello proprio biologico che bisogna seguire per forza perché sennò si rischia di aggravare la situazione e basta”.
Sui Mondiali a Tokyo saltati: “Sapendo che era molto probabile la partecipazione ai Mondiali di Tokyo, ci abbiamo provato. Abbiamo provato a fare tutto quello che c’era concesso per riuscire a recuperare una condizione fisica nel minor tempo possibile, però dopo un periodo di tre settimane in cui la situazione era comunque abbastanza drammatica, nel senso che non potevo correre, non riuscivo a balzare, non riuscivo a fare tante cose che erano fondamentali, soprattutto in previsione di un Mondiale che è la seconda gara più importante dopo le Olimpiadi, abbiamo deciso di rinunciare. Ci siamo effettivamente fermati e da lì sono stato un mese abbondante fuori da tutti i campi per per riprendere anche un po’ di energia mentale”.
Sulla preparazione per la nuova stagione: “Ovviamente ricominciare una preparazione post infortunio grave comunque porta all’inizio delle complicazioni come quello dell’adattamento di nuovo al tuo fisico a determinati carichi. Quindi c’è un lungo periodo di riadattamento e però sento che ormai è agli sgoccioli, nel senso che ormai mi sto allenando a pieno regime da un buon mesetto”.
Sulla stagione: “16.90m il minimo per i Mondiali di Torun, bisogna farlo. Diciamo che adesso come adesso il primo pensiero è quello di riuscire ad allenarmi, modificando i punti critici dello scorso anno. Poi se devo dire un obiettivo di questa stagione sono sicuramente gli Europei outdoor, quello è il mio focus. A livello di date attualmente non ci siamo parlati, abbiamo comunque preso in considerazione i campionati italiani indoor”.
E ancora: “Se riesco a migliorare quegli aspetti sono sicuro che i 17 metri alla fine arriveranno senza doverci pensare e pormeli come obiettivo”.
