MotoGP
Francesco Bagnaia rivela il suo errore nel Mondiale 2025 di MotoGP e sul futuro…
Una stagione da incubo per Francesco Bagnaia, quella che si è chiusa a Valencia con uno sconfortante “zero”. Le ambizioni erano quelle di battagliare per il titolo mondiale con il compagno di squadra Marc Márquez, ma Pecco ha perso fin da subito la strada, non trovando risposte dalla Ducati GP25 e smarrendo progressivamente la fiducia. La chiusura al quinto posto della classifica iridata, a ben 257 punti dal Cabroncito, parla chiaro.
Nell’evento “Campioni in Festa”, tenutosi ieri a Borgo Panigale per celebrare i successi della Rossa in top class, il pilota piemontese ha spaziato su vari temi ai microfoni di Motorsport.com. “Devo dire che con l’esperienza ho capito che ogni situazione serve e anche quest’anno, pur non essendo andato bene, bisogna sempre rimanere con i piedi per terra, riflettere e cercare di migliorarsi. La stagione mi ha messo a dura prova, sia a me che a tutta la squadra. Abbiamo provato a fare il massimo, abbiamo sempre lavorato. Non è mai stato facile individuare quale fosse il problema, quindi ci siamo spesso girati un po’ intorno“, ha sottolineato Pecco.
Una situazione difficile, la cui morale è la seguente: “Cercare di lavorare meglio nelle difficoltà, individuando un problema principale: quello sicuramente aiuta. Onestamente, la mia serenità è sempre rimasta abbastanza intatta, perché nelle situazioni in cui mi sono trovato bene ero dove so che devo stare. So che il potenziale c’è, so che la velocità non è sparita. Bisogna lavorare per ritrovare le sensazioni. La serenità c’è sempre stata, sono le sensazioni che sono venute un po’ meno, ed è su quelle che bisogna lavorare. Partivo con l’idea che il mio potenziale con la GP24 fosse veramente alto. Quindi non è stata una questione di adattamento alla GP25, ma piuttosto del fatto che cercavo quel feeling e non è mai arrivato“.
Analizzando il proprio percorso stagionale, Bagnaia ha evidenziato un inizio da zona podio e una fine molto lontana dal vertice: “Sicuramente c’è stata un’involuzione durante la stagione. La gara del Giappone mi ha fatto godere tantissimo, ma allo stesso tempo è diventata un riferimento per quella successiva. Devo dire che le difficoltà sono iniziate a Jerez, una pista che conosco molto bene e dove ho sempre fatto molto bene, ma non riuscivo più a fare le stesse cose. Da lì sono cominciati i problemi, anche se nelle ultime gare si sono ulteriormente esasperati”.
Infine, uno sguardo alla moto del 2026: “A Valencia devo dire che fortunatamente siamo riusciti a fare un bel lavoro. Le condizioni della pista erano buone e mi sono trovato bene con diverse parti, migliori rispetto a quelle del 2025. Ci sono però altri aspetti su cui, secondo me, bisognerà continuare a lavorare. In ogni caso, per me è una buona base da cui partire“.
