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Sci alpino, “Gli ultimi dei Mö(lgg)hicani”. I due fratelli accomunati dalla firma sulla gioia italiana più recente in slalom

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Manfred e Manuela Moelgg
Fratelli Moelgg / La Presse

Nella giornata di ieri si è parlato del perdurante periodo di crisi dello slalom italiano maschile, digiuno di successi ormai da quasi nove anni. La situazione non è atroce come nel settore femminile; però riportando il dato legato all’ultima vittoria di un azzurro (quella di Manfred Mölgg, conseguita a Zagabria il 5 gennaio 2017) è emersa una situazione singolare.

Se ci si sposta nell’altra metà del cielo, ci si renderà conto di come l’ultimo podio tricolore porti la firma della sorella Manuela. Qui, addirittura, si parla di piazzamento nelle prime tre posizioni, poiché, fra le ragazze, il panorama della specialità è ben più brullo e avvilente rispetto all’ambito di chi è dotato di cromosoma Y.

È curioso notare come, fra le donne, il podio meno datato (definirlo più recente sarebbe un pietoso eufemismo) si sia concretizzato nello stesso luogo dell’ultima affermazione maschile (Zagabria) e sia stato firmato dal medesimo cognome (Mölgg, appunto, seppur Manuela). Cambia solo l’anno, che nel contesto rosa è addirittura il 2011!

Verrebbe proprio da dire che i due fratelli altoatesini siano “Gli ultimi dei Mö(lgg)hicani”, poiché dopo di loro lo slalom italiano è entrato in due differenti tunnel. Quello legato alle vittorie fra gli uomini, quello ancor più lungo e profondo dei podi tout-court tra le donne. Manfred e Manuela accomunati dal fatto di aver regalato una gioia che, dopo di loro, non si è ancora ripetuta.

Parliamo di chi è venuto al mondo nel 1982 e nel 1983. Siamo quasi nel 2026 e non c’è altro da aggiungere. Quando e chi genererà un nuovo risultato di rilievo, sia esso rappresentato da un trionfo maschio e/o da un piazzamento di prestigio femmineo non è dato a sapersi. Il futuro non può essere scrutato da nessuno, neppure dall’acuta vista di un’Aquila. Neanche se di occhi ne avesse quattro anziché due, essendo bicipite…

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