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CiclismoStrada

Riccardo Magrini: “Pellizzari può essere un crack, ma è in una squadra chiusa. Finn da corse a tappe”

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Riccardo Magrini

Nuovo appuntamento con la consueta rubrica di OA Sport TV, OA Focus, condotta da Alice Liverani. Questa volta si parla di ciclismo: spazio allo storico commentatore di Eurosport Riccardo Magrini, ex corridore capace di vincere una tappa al Giro e al Tour. Spunti interessanti nella chiacchierata con il toscano, andiamo a riviverli.

I cambiamenti del ciclismo: “Il livello agonistico è cambiato, più alto. Se prima era una corsa per pochi, per i campioni, oggi effettivamente la corsa si sviluppa in una maniera che anche chi non è nato con le stigmate del campione può vincere. Si è alzato tantissimo il livello. Poi i campioni son campioni e sono quelli che si dividono le grandi corse, però ci trovi anche dei corridori che magari vengono fuori perché il modo di correre è cambiato. Le corse sono più brevi, sono più frizzanti, la televisione fa parte anche di questo aspetto. Prima c’erano le telecamere mobili e l’agonismo si accendeva negli ultimi 50-60 chilometri. Adesso avendo le telecamere dall’inizio anche uno scatto per far vedere lo sponsor è fondamentale”. 

Sul Campionato Italiano vinto da Filippo Conca: “La filosofia di Swatt è veramente molto bella, loro danno la possibilità a coloro che hanno trovato la porta in faccia chiusa. Conca non è amatore, era un professionista World Tour. Ora è ritornato, grazie al campionato vinto e alla possibilità avuta da Swatt, ritrovando un contratto con la Jayco AlUla. Ci sono altri casi, anche Mattia Gaffuri che è approdato al professionismo. Io mi ci sono scontrato verbalmente con gli Swattoni, ma siamo diventati amici poi perché hanno capito quello che dicevo. C’è stato un misunderstanding, sono stato attaccato. Ho conosciuto personalmente il presidente degli Swatt e abbiamo risolto. Fanno una bella cosa, stanno sostenendo una parte di ciclismo che a volte un po’ per sfortuna o per vari fatti non riesce a raggiungere il World Tour”.

Speranze per gli italiani: “Pellizzari è un corridore che può già essere un crack quest’anno, pur essendo in una squadra chiusa, con Evenepoel ancor peggio. Poi c’è Finn che farà parte della stessa squadra. Questi due ragazzi sono quelli che possono fare qualcosa di grande nelle corse a tappe. Però poi ci sono altri ragazzi, c’è Scaroni ad esempio che è arrivato quarto agli Europei. Quest’anno è stata una buona stagione per l’Italia. Ci manca solamente la continuità. Ciccone ha ancora da capire quello che è, corridore che a me piace. Poi c’è il solito Pippo Ganna che ha trovato uno che a cronometro va forte, ma è riduttivo fargli fare solo quello e per me può vincere una Sanremo. I corridori italiani sono forti, c’è bisogno di recuperarli”. 

CLICCA QUI PER L’INTERVISTA COMPLETA A RICCARDO MAGRINI

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