Coppa del MondoSci Alpino
Sci alpino, l’Italia cerca una svolta nel gigante maschile sotto la guida di Mauro Pini
Sono ormai passati tredici anni dall’ultima vittoria dell’Italia nel gigante maschile in Coppa del Mondo. Un periodo davvero infinito e che ormai da molte stagioni non dà la sensazione che possa terminare. Da quella vittoria nel febbraio 2002 a Cran Montana di Max Blardone, sono stati solamente sei i podi azzurri, con l’ultimo di Luca de Aliprandini (gennaio scorso ad Adebolden) che ha interrotto un digiuno di quattro anni.
Per provare ad uscire da questa profondissima crisi, la federazione ha deciso di affidare il settore tecnico maschile ad un allenatore di grandissima esperienza come Mauro Pini. Un tecnico di valore internazionale, che ha seguito con successo per molte stagioni Petra Vlhova e che aveva ricevuto offerte importanti anche da Austria e Stati Uniti, ma che ha deciso di scegliere il progetto italiano. Una sfida coraggiosa, rischiosa, ma anche molto stimolante vista l’Olimpiade in casa e poi il Mondiale del prossimo anno a Crans Montana.
In carriera Pini ha allenato anche altre straordinarie campionesse come Tina Maze e Lara Gut-Behrami, seguendo poi anche tutto il settore femminile elvetico fino al 2012 ed in precedenza anche i discesisti svizzeri. Una carriera dunque di prestigio e che si spera possa proseguire nel complicatissimo mondo del gigante e dello slalom azzurro.
Tra le porte larghe la punta di diamante resta Luca de Aliprandini, poi Pini dovrà lavorare molto anche su un Alex Vinatzer, che punta ancora sul doppio impegno e che cerca finalmente un po’ di continuità. C’è da ritrovare completamente un ragazzo di talento come Filippo Della Vite e far crescere ulteriormente Giovanni Franzoni, che rappresenta il futuro dell’Italia anche in ottica polivalenza. Tanti compiti, tanti obiettivi, ma anche tante incognite e difficoltà. Il gigante maschile azzurro riparte ancora una volta e questa volta spera verso la strada giusta.
