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Diritti d’immagine e social: come gli sportivi possono tutelarsi con il testamento

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Nel mondo dello sport moderno, l’immagine di un atleta è un bene prezioso, spesso più redditizio della carriera stessa. I social network e le collaborazioni con gli sponsor hanno trasformato i volti e i nomi dei campioni in veri e propri marchi commerciali. Oggi, un post su Instagram o una campagna pubblicitaria possono valere cifre a sei zeri. Tuttavia, pochi sportivi si interrogano su cosa accada a questi diritti d’immagine dopo il ritiro o, peggio, dopo la morte in assenza di documenti successione.

Il diritto d’immagine è un bene immateriale che consente di controllare e monetizzare l’uso del proprio nome, del volto e della voce. Per un calciatore, un tennista o un cestista significa poter decidere chi può utilizzare la propria identità a fini commerciali. È una risorsa economica a tutti gli effetti, e come tale va protetta, pianificata e trasmessa.

Quando il mito sopravvive all’atleta

La storia dello sport è piena di esempi che dimostrano quanto l’immagine di un campione possa continuare a generare valore anche dopo la sua scomparsa.

Basti pensare a Diego Armando Maradona, il cui nome e volto sono tuttora utilizzati in tutto il mondo per prodotti, documentari e campagne pubblicitarie. Dopo la sua morte, si è aperta una lunga battaglia legale tra gli eredi per la gestione dei diritti d’immagine. Un caso emblematico di come la mancanza di una pianificazione successoria chiara possa generare tensioni e incertezze.

Un altro esempio è quello di Ayrton Senna. La famiglia del campione brasiliano di Formula 1 ha creato la Ayrton Senna Foundation, che gestisce i proventi derivanti dall’immagine del pilota e li destina a progetti educativi per i bambini brasiliani. In questo caso, la pianificazione patrimoniale ha trasformato un’eredità sportiva in una missione sociale.

Persino Kobe Bryant, scomparso tragicamente nel 2020, aveva predisposto una complessa struttura di tutela patrimoniale e fondi familiari, che hanno permesso alla moglie Vanessa e alle figlie di gestire in modo ordinato i diritti legati al suo marchio e alla sua immagine.

Il ruolo del testamento nella tutela dei diritti d’immagine

Il testamento è lo strumento principale attraverso cui un atleta può definire il destino del proprio patrimonio materiale e immateriale. Attraverso disposizioni chiare, è possibile indicare chi avrà la gestione dei profili social, dei marchi personali e dei contratti di sponsorizzazione in corso.

Immaginiamo, ad esempio, un calciatore che affidi al proprio procuratore la gestione dei diritti d’immagine per conto degli eredi, con il vincolo che parte dei proventi venga destinata a un progetto benefico o a un’accademia sportiva. Oppure un ex campione che decida di impedire, dopo la morte, l’utilizzo della propria immagine per fini commerciali contrari ai propri valori. Tutto questo è possibile solo attraverso un testamento.

Senza un atto formale, la gestione dell’immagine ricade genericamente sugli eredi, che possono avere opinioni diverse o trovarsi in disaccordo con sponsor e aziende. Il rischio è che la memoria del campione venga gestita male o diventi terreno di contesa legale.

Sponsor, social e pianificazione patrimoniale

Oggi gli atleti non rappresentano solo se stessi, ma anche i marchi che li sostengono. Gli sponsor costruiscono campagne di marketing multimilionarie sull’identità e sulla reputazione del campione. Una gestione non pianificata della successione può interrompere questi rapporti o generare dispute contrattuali.

La pianificazione patrimoniale ed ereditaria serve proprio a questo. A garantire continuità, a proteggere la reputazione e a evitare che i contratti si dissolvano insieme al ricordo sportivo. È un percorso che permette di tutelare il lavoro di una vita, di ottimizzare la fiscalità e di dare stabilità economica alla famiglia.

Non si tratta solo di grandi campioni. Anche sportivi di categorie inferiori, influencer sportivi o ex atleti possono trovarsi nella stessa situazione. Il proprio nome, la propria immagine e la propria presenza online sono beni che meritano tutela giuridica.

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