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Juan Ayuso si scaglia contro la UAE: “Una dittatura, ledono la mia immagine. Continue mancanze di rispetto”

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Juan Ayuso
Juan Ayuso/LaPresse

Il primo giorno di riposo della Vuelta a España 2025 è stato clamorosamente sconvolto dall’annuncio della separazione tra Juan Ayuso e la UAE Team Emirates. Un comunicato improvviso da parte della squadra e che ha irritato moltissimo il corridore spagnolo, che alla partenza dell’odierna decima tappa ha preso una posizione durissima contro la stessa UAE. 

Così Ayuso ai giornalisti presenti alla partenza: “Ieri il comunicato è uscito intorno alle 19:30, e a me è stato detto alle 18:30, quando già c’erano giornalisti con cui ho un buon rapporto che mi avevano riferito che alle 19:00 erano già stati avvisati che sarebbe uscito il comunicato. Avevamo concordato che il comunicato sarebbe stato reso pubblico solo al termine della Vuelta, per non influenzare nulla di sportivo, né l’ambiente né i compagni”. 

Continua durissimo lo spagnolo: “Il fatto che sia stato pubblicato ieri è una domanda che credo dovreste porre a loro, e perché così all’improvviso senza preavviso. Ovviamente, mi è chiaro perché l’hanno fatto, per danneggiare la mia immagine, come in parte emerge dal comunicato, con il quale, come ho detto, non sono d’accordo. Loro parlano di valori e unione, cose con cui anch’io sono molto d’accordo. Hanno anche approfittato di alcune parole spiacevoli di Almeida: io ho parlato con João e si è scusato. Io voglio aiutarlo, ma domenica non stavo bene e lui ha capito. Ma quando si tratta di una mancanza di rispetto dopo l’altra da parte della dirigenza della squadra, diventa anche difficile legare e volersi integrare. Per rispetto dei miei compagni di squadra e dei bei momenti trascorsi con loro nel corso degli anni, vorrei concludere questa Vuelta a España nel miglior modo possibile, e sono molto felice che lo sappiate anche voi. Il prossimo anno sarà un anno bellissimo, un nuovo inizio, e sono felice”

Un attacco diretto quello di Ayuso ai dirigenti della UAE: “Loro parlano di valori e di unione, ed è qualcosa su cui anch’io sono molto d’accordo. Evidentemente ieri hanno anche approfittato di alcune sfortunate parole fuori misura che mi sono sfuggite. Mi hanno chiesto scusa, perché in parte sono d’accordo su ciò che è successo. Io voglio aiutare la squadra, ieri non stavo bene, loro lo hanno capito. Però, quando ci sono mancanze di rispetto continue da parte della direzione della squadra, diventa anche difficile creare un’unione e volersi integrare”.

Sulla Vuelta da concludere, anche in aiuto a Joao Almeida, ma con ancora parole contro la squadra: “Il rapporto con i miei compagni di squadra, incluso Almeida, nonostante tutte le chiacchiere, è buono. Joao merita tutto il supporto che posso dargli ed è quello che cercherò di fare. Mi sarebbe piaciuto concludere bene anche con la squadra, perché è quello che abbiamo cercato di fare durante le trattative prima della Vuelta, ma a volte sembra che non sia possibile quando si ha a che fare con una dittatura”

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