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Simone Raineri: “Italia bella squadra nel canottaggio, continuerà a crescere verso le Olimpiadi”
Simone Raineri è stato l’ospite speciale di una puntata di OA Focus, trasmissione visibile sul canale Youtube di OA Sport. L’ex atleta della Nazionale italiana di canottaggio ha ripercorso le tappe principali della sua meravigliosa carriera, in cui è salito per due volte sul podio olimpico conquistando un oro a Sydney 2000 ed un argento a Pechino 2008 nel quattro di coppia, soffermandosi anche sulla sua nuova avventura da allenatore.
“È sempre stato il mio sogno anche da bambino conquistare una medaglia olimpica, ma non tanto per il valore oggettivo della medaglia, quanto per quello che rappresenta, quindi la gara. Alla fine la medaglia è un oggetto, è bello vederlo, ti genera dei ricordi, però non sono uno di quelli che le tiene in bacheca o chissà dove. Le tengo semplicemente nel cassetto di casa e all’occorrenza le tiro fuori, ma di solito sono chiuse lì dentro“, racconta il 48enne azzurro.
“Ripensando alla mia prima medaglia olimpica ricordo la mia gioventù, avevo 23 anni a Sydney e mi sentivo padrone del mondo. Ricordi bellissimi. Eravamo dall’altra parte del mondo, in Australia, quindi per un 23enne vedere un mondo diverso è stato emozionante. Poi vincere subito l’oro alla prima Olimpiade e raggiungere il sogno della tua vita è stato incredibile“, dichiara Raineri.
Sulla grande delusione di Atene 2004 prima della seconda medaglia olimpica: “La medaglia d’argento a Pechino è stata un po’ quella della rivincita e della consapevolezza. Io venivo da Atene 2004, in cui eravamo i campioni olimpici in carica e avevamo la pressione di dimostrare ancora di essere forti. Lo eravamo, ma purtroppo ho avuto un infortunio un mese prima rompendomi una costola da stress, e questo ci ha portato a non essere molto competitivi ad Atene, arrivando decimi. A Pechino poi ci siamo rifatti, prendendoci la soddisfazione di tornare sul podio olimpico e coronando un altro sogno“.
“Io mi sono sempre sentito uguale sia prima che dopo. È il giudizio degli altri che cambia, guardandoti con occhi diversi. Questo è un bene da una parte, ma un male dall’altra perché alla fine io sono sempre io, non è che cambio. Se hai un giudizio di me prima della medaglia, devi averlo anche dopo senza cambiare per come la penso io. Comunque io mi sono sempre ritenuto un ragazzo con voglia di fare e di inseguire questo sogno sin da piccolo“, le parole dell’ex canottiere italiano.
Sulla capacità di restare ad alti livelli per oltre un decennio (ha preso parte a quattro edizioni dei Giochi): “Alla base di tutto c’è la passione e l’amore per ciò che fai. Sicuramente all’inizio non pensi avanti di 16 anni, ma il tuo sogno è quello di fare le Olimpiadi e arrivano una volta ogni quattro anni. Devi crearti degli obiettivi a breve termine che siano giusti per portarti lì, poi ovviamente l’obiettivo non deve essere irraggiungibile perché altrimenti rischierebbe di abbatterti. Tutti questi step ti portano poi pian piano col tempo ad affrontare l’Olimpiade“.
Sul suo nuovo ruolo da allenatore: “Adesso a lungo termine penso di poter partecipare alle prossime Olimpiadi di Los Angeles 2028, anche se purtroppo non più da atleta perché ormai il fisico non tiene più botta (ride, ndr), ma da allenatore. Sto cercando di trasmettere la mia esperienza trentennale di atleta, perché ho cominciato a dieci e ho smesso quasi a quaranta. Cerco di trasferire le mie conoscenze da sportivo alle nuove leve e ai ragazzi che sono in Nazionale. Se riesco a qualificare qualche equipaggio per Los Angeles, magari parteciperò anch’io“.
Sullo stato di salute della Nazionale italiana attuale: “È un bel gruppo quest’anno. Abbiamo da poco cambiato la dirigenza federale, con il nuovo presidente Davide Tizzano alla guida e con il nuovo direttore tecnico Antonio Colamonici. È una bella squadra, una nuova generazione sotto alcuni aspetti con all’interno logicamente anche degli uomini più esperti, però si sta già pensando al nuovo ciclo in futuro per le prossime Olimpiadi. Secondo me hanno lavorato bene e penso che continueranno a crescere in vista delle qualificazioni olimpiche del 2027“.
