Tennis
Jessica Pegula manda gli USA in finale di BJK Cup, sarà sfida all’Italia
Come già nel 2009 e 2010, sarà Italia-USA la finale della Billie Jean King Cup. Solo che, nel 2025, il rapporto di forza sarà diverso. E segnerà anche un particolare: una finale in Italia, una negli States, una ora in campo neutro. A determinare il tutto la vittoria di Jessica Pegula su Katie Boulter che chiude la semifinale con la Gran Bretagna sul 2-0, e in particolare il punteggio del confronto decisivo è 3-6 6-4 6-2, un’altra rimonta nella settimana delle rimonte (in generale).
Che il match possa diventare ricco di spunti lo si capisce molto presto, anche perché se Boulter può infastidire Pegula di problemi non se ne fa troppi a farlo. Questo sebbene sia l’americana la prima a procurarsi una palla break con gran risposta e poi volée. Sempre a rete la britannica si salva, per poi entrare in una situazione nella quale di opportunità ne ha (e ne butta via) parecchie. Cinque, per la precisione: poi, alla sesta, Boulter riesce a limitare Pegula nello scambio e a forzare il 3-2. Di qui in avanti la ventinovenne di Woodhouse Eaves, terra di poco più di 1500 anime già d’origine del portiere di calcio Peter Shilton, non solo controlla, ma riesce ad arrivare a un ulteriore break, quello decisivo sul 5-3 in cui fa valere la pesantezza di palla da fondo per mettere insieme il 6-3.
Nel secondo parziale Boulter potrebbe prendere il largo già sull’1-0 in proprio favore: Pegula tende a regalare, ma delle due palle break è soprattutto la prima sulla quale la giocatrice del Leicestershire ha da recriminare. E difatti dopo pochi minuti è la giocatrice di Buffalo a riprendersi l’inerzia della partita con un break ottenuto anche grazie ai colpi che iniziano ad abbandonare Boulter. La statunitense, però, ha un game (molto) brutto che si combina con quello (molto) bello dell’avversaria e c’è di nuovo il 2-2. Dalla gran volée del 30-15 nel quinto game, però, la britannica infila due doppi falli di fila e questi sono quasi il preludio alla nuova perdita della battuta. A questo punto tutto sembra filare liscio fino al 5-4, quando d’improvviso Boulter approfitta di qualche errore di troppo di Pegula e ha due palle break, ed è sulla prima che sbaglia in malo modo la risposta. Per il resto c’è tanto della trentunenne di Buffalo nel 6-4.
Il terzo set pare dare il via libera definitivo con il break, giunto a zero, nel terzo gioco a favore di Pegula, ma è a questo punto che Boulter riesce a essere aggressiva e, con un gran rovescio, a trovare il nuovo 2-2. Di qui in avanti, però, spinge molto di più l’americana, che trova più soluzioni e, in genere, fa valere un livello sempre più alto in difesa, di quelli che fa impazzire la britannica e la porta spesso a scelte affrettate, errori e conseguente scivolar via del match dalle mani. Ne approfitta l’ex finalista degli US Open, che va così a dare il 6-2 e la conseguente finale agli States.
Nell’ora e 55 odierna di match da rilevare soprattutto quanto abbia servito di più la prima Pegula: 68,1%-50,7%, con tutte le conseguenze che ne derivano (incluse quelle dei sette doppi falli di Boulter). A questo punto non rimane che attendere domani e vedere se l’Italia riuscirà a portarsi a casa la sesta coppa della sua storia oppure se per gli States sarà l’alloro numero 19.
