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Pallavolo

Italia-Polonia, si rinnova l’eterna sfida: da Leon a Kurek, chi sono i biancorossi? Brividi da semifinale Mondiale

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Polonia volley
Polonia volley / FIVB

L’Italia ha perso gli ultimi due precedenti di rilievo giocati contro la Polonia, ovvero le finali degli Europei 2023 e della Nations League 2025. La nostra Nazionale ha invece sconfitto i biancorossi nell’atto conclusivo dei Mondiali 2022 e spera di replicarsi sempre in ambito iridato, nella semifinale in programma sabato 27 settembre a Pasay City (Manila, Filippine). Gli azzurri partiranno con gli svantaggi del pronostico, ma hanno tutte le carte in regola per inseguire il colpaccio e meritarsi il match per il titolo, da disputare contro chi la spunterà nello spicchio di tabellone con USA-Bulgaria e Iran-Cechia.

Il gioco della Polonia, allenata dal coach serbo Nikola Grbic, è ben noto: grande incisività al servizio, eccellenti capacità di recupero, alte percentuali in fase offensiva. Sono le armi che l’Italia dovrà provare a ledere, picchiando forte dalla linea dei nove metri per mettere in difficoltà la difesa avversaria e scombussolare la regia, giocando bene con il meccanismo muro-difesa e alzando l’efficienza in attacco. Il cammino in questi Mondiali non ha riservato sorprese: un set lasciato a Paesi Bassi e Canada tra l’incontro più complesso della fase a gironi e gli ottavi di finale, poi un secco 3-0 rifilato alla Turchia ai quarti di finale.

Quali sono i giocatori di riferimento? La stella è il formidabile Wilfredo Leon, per anni ritenuto il pallavolista più forte del mondo e apparso in ottima forma negli ultimi mesi. Lo schiacciatore ha indossato a lungo i colori di Perugia (2018-2024), nell’ultima stagione il 32enne di origini cubane si è trasferito in Polonia e milita per il Lublino. Bombardiere nato, micidiale in battuta, continuo e costante, è in grado di svoltare le partite in maniera provvidenziale. Il suo compagno di reparto è altrettanto noto al pubblico italiano, visto che dal 2022 gioca per Perugia: Kamil Semeniuk, ottimo martello in grado di garantire un corretto equilibrio tra i due fondamentali di riferimento e capace di fare un po’ da metronomo del gruppo.

L’opposto Bartosz Kurek ha 37 anni e forse il braccio non è più dinamitardo come quello dei giorni migliori, ma il capitano è tornato a risplendere negli ultimi tempi dall’alto della sua fisicità e non cala praticamente mai sulla lunga distanza. Andrà arginato in maniera attenta, la sua parallela fa spesso paura e spesso fa la differenza. Lo abbiamo visto a Monza nella sfortunata stagione della pandemia (anche a Civitanova nel 2013-2015), poi tre anni in Giappone, l’ultimo anno con lo ZAKSA e a breve l’avventura con i Tokyo Great Bears. Arriviamo al palleggiatore Marcin Komenda: vero che il 29enne non avrà il grande nome, ma gioca nella stessa squadra di Leon, ha un ottimo feeling con Wilfredo e distribuisce in maniera molto pulita, dunque per complicargli la vita servirà davvero mettere in crisi la ricezione avversaria.

Il centrale Jakub Kochanowski (a Resovia fino al 2024, ultima annata con il PGE Varsavia) è un pilastro di questa Nazionale, efficiente con i primi tempi e solido a muro, spalleggiato in reparto da Norbert Huber (ultimo anno allo Jastrzebski Wegiel, a ottobre ripartirà in Giappone con i Wolfdogs Nagoya). Il libero è Jakub Popiwczak, uomo di solide garanzie che dopo tredici stagioni con il Wegiel ha deciso di trasferirsi allo Zawiercie. La panchina? Eccellente, se ci si può permettere di lasciare a riposo due martelli come Szalpuk e Fornal, un centrale come Novak e un palleggiatore come Firlej.

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