US Open
Boris Becker non fa sconti: “Sinner deludente e prevedibile, Alcaraz ha fatto un passo in avanti a New York”
Non fa sconti Boris Becker a Jannik Sinner dopo la finale persa negli US Open 2025. L’ex tennista tedesco, ospite del podcast curato dall’ex giocatrice Andrea Petkovic, dopo essersi soffermato sulla situazione di Novak Djokovic e sulle sue possibilità di vittoria in futuro, è entrato deciso nel discorso dell’atto conclusivo a Flushing Meadows. La posizione del teutonico è stata netta.
“Dal primo all’ultimo minuto di US Open, Alcaraz è stato chiaramente superiore a tutti gli altri giocatori, e persino a Sinner in finale. La finale ha avuto un padrone assoluto. Carlos ha giocato un tennis di un altro pianeta e ha meritato di vincere il torneo. La grande differenza che ho notato in questo duello è stata al servizio: Sinner è stato nettamente più debole e a quel livello una differenza del genere non perdona. Se Jannik ha un vero punto debole, è proprio questo“, ha sottolineato Becker.
“Sono uno che dice sempre la verità. Sono rimasto un po’ deluso: mi aspettavo di più da questa finale. Ma ovviamente non sono rimasto deluso da Alcaraz perché ha giocato meglio rispetto a un anno fa. Ha portato nel suo tennis più variazioni, ha cambiato i ritmi, ha usato il serve&volley, ha giocato anche lo slice di rovescio. Ha colpito con il diritto con tanta di quella potenza che la palla quasi spariva! Sinner, invece, per la prima volta è rimasto fermo con il suo gioco. Così è prevedibile: sai già esattamente cosa succederà. E non è tanto grave che io lo veda così, è molto peggio per lui che lo veda così anche Alcaraz“, l’analisi dell’ex tennista teutonico.
“Per la prima volta ho avuto la sensazione che Alcaraz abbia fatto un passo avanti, mentre Sinner sia rimasto lo stesso. A tratti non sapeva come vincere i punti, se non quando Alcaraz sbagliava. È una novità in negativo per Jannik“, ha concluso. Una critica chiara all’altoatesino, che si lega anche a quanto sostenuto dallo stesso tennista italiano in conferenza stampa, ovvero la necessità di diventare più imprevedibile.
