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Mondiali femminili, seconda giornata: Giappone e Turchia convincono, la Cina soffre ma vince. Il Canada supera la Bulgaria

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Giappone/Fivb

La seconda giornata del Mondiale di volley femminile in Thailandia ha confermato i valori in campo che questa rassegna promette. Dai palazzetti di Nakhon Ratchasima, Phuket, Bangkok e Chiang Mai sono arrivate sfide intense, tra conferme delle grandi favorite, qualche sorpresa e prime indicazioni per il prosieguo del torneo. Il Canada ha messo in campo carattere e qualità per piegare la resistenza della Bulgaria, mentre la Repubblica Dominicana ha esibito tutta la sua potenza offensiva contro la Colombia. La Germania ha imposto legge sul Kenya, il Giappone ha brillato all’esordio contro il Camerun e la Cina, pur soffrendo, è riuscita ad avere la meglio su un Messico coraggioso. Vittorie convincenti anche per Turchia e Serbia, mentre la Polonia ha dovuto faticare più del previsto contro il Vietnam. Un mosaico di storie e protagoniste che, giornata dopo giornata, arricchiscono un Mondiale destinato a regalare emozioni fino all’ultimo scambio.

La seconda giornata del Mondiale di volley femminile in Thailandia regala subito emozioni forti nel girone E di Nakhon Ratchasima, dove il Canada ha superato la Bulgaria 3-1 (25-18, 25-18, 23-25, 25-21) in poco più di due ore di battaglia. Una vittoria di sostanza per la squadra di Giovanni Guidetti, capace di imporre il proprio gioco con continuità nei momenti chiave e di reagire alla rimonta delle avversarie nel terzo set. Sotto 0-2, la Bulgaria ha reagito nel terzo parziale, trovando ritmo con Stoyanova e Dimitrova e riuscendo a strappare il set ai vantaggi (23-25). La partita si è così riaccesa, ma nel quarto il Canada ha ripreso in mano la situazione: avanti di pochi punti fino al 20-20, ha piazzato l’allungo decisivo con Alexa Mitrovic (17 punti) e con i muri di Thokbuom e Maglio, chiudendo sul 25-21 tra l’entusiasmo della panchina.

Le canadesi hanno trovato nella schiacciatrice Alexa Mitrovic la trascinatrice assoluta: 17 punti e grande continuità sia in attacco che in ricezione. Importante anche il contributo di Anna Smrek (12) e della centrale Kiera Thokbuom, autrice di una prova completa con 15 punti, impreziosita da muri pesanti che hanno spesso fatto la differenza. Bene anche Maglio al centro, utile in fase difensiva e nei momenti di equilibrio. La Bulgaria, allenata da Antonina Zetova, ha provato a restare agganciata alla partita grazie all’opposta Stoyanova, miglior marcatrice con 15 punti, e alla solidità di Dimitrova (10), ma non è bastato. Troppi gli errori nei finali di set, soprattutto nel secondo e nel quarto, quando il Canada ha piazzato i break decisivi con lucidità e aggressività al servizio.

La Repubblica Dominicana ha iniziato il proprio cammino iridato con una vittoria netta, superando la Colombia per 3-0 (25-13, 25-18, 25-15) in appena 76 minuti di gioco al palazzetto di Chiang Mai. Una prova di forza delle caraibiche, capaci di imporre il proprio ritmo sin dai primi scambi e di non concedere mai reali chance alle avversarie. Il primo set è stato dominato dalle dominicane, spinte da Brayelin Martínez, top scorer dell’incontro con 20 punti, e dalla solidità a muro di Jineiry Martínez (9 punti complessivi). La Colombia ha provato a reagire con Olaya, autrice di 11 punti, ma gli errori diretti e la scarsa efficacia al servizio hanno reso impossibile restare in scia.

Nel secondo parziale la squadra di Marcos Kwiek ha mantenuto alta l’intensità, trovando continuità anche con Gaila González (17 punti) e Isabel Peña (11), mentre le sudamericane hanno retto solo nella parte iniziale, prima di cedere sotto i colpi avversari. Il terzo set ha confermato la supremazia delle caraibiche: attacco fluido, servizio aggressivo e grande organizzazione difensiva hanno reso vana ogni speranza di rimonta della formazione allenata da Guilherme Schmitz Vieira, mai davvero in partita.

La Germania non tradisce all’esordio e supera senza troppe difficoltà il Kenya, imponendosi con un netto 3-0 in poco più di un’ora di gioco al Saphan Hin Municipal Stadium di Phuket. Le ragazze di Giulio Cesare Bregoli hanno saputo indirizzare subito il match grazie alla solidità a muro e alla costanza in attacco, chiudendo i conti con i parziali di 25-20, 25-8, 25-22. Grande protagonista Lena Alsmeier, top scorer tedesca con 13 punti, affiancata da Lena Stigrot (6) e da un’ottima prova delle centrali, con Weitzel a quota 9 e Schölzel incisiva nei momenti chiave. Bene anche Pia Weske, che ha contribuito con 13 punti complessivi.

Il Kenya ha trovato nella schiacciatrice Sharon Chepchumba Adhiambo la principale bocca da fuoco: per lei 19 punti, con la compagna Tata a quota 9. Le africane hanno messo in mostra grande aggressività e colpi potenti, ma hanno pagato i troppi errori e la scarsa continuità in ricezione. Il secondo set, dominato dalla Germania con un eloquente 25-8, ha mostrato il divario tra le due formazioni, ma nel terzo parziale il Kenya ha avuto una buona reazione, rimanendo a contatto fino al 20 pari prima del break decisivo delle tedesche.

Il Giappone debutta al Mondiale di Bangkok con una vittoria convincente, superando il Camerun in tre set (25-17, 25-19, 25-21) in poco più di un’ora di gioco. Le nipponiche, trascinate da un’ottima Akimoto (18 punti con 14 attacchi vincenti), hanno mostrato la solita organizzazione difensiva e grande velocità nelle combinazioni d’attacco, concedendo poco spazio all’avversario. Bene anche Ishikawa (11 punti) e Kitamado (10), decisive nei momenti chiave del match.

Il Camerun, allenato dal brasiliano Paulo De Tarso Milagres, ha provato a restare in partita con l’opposta Blamdaï (11 punti) e la capitana Adiana (9), ma ha pagato la scarsa continuità in ricezione e qualche errore di troppo nei momenti cruciali. Dopo un avvio in salita, le africane hanno trovato maggior efficacia a muro e in battuta, rendendo più equilibrato il terzo set, ma senza riuscire a riaprire la gara.

La Cina conquista la prima vittoria al Mondiale femminile battendo il Messico per 3-1 (22-25, 26-24, 25-19, 25-23) dopo quasi due ore di gioco al Chiang Mai International Exhibition and Convention Centre. Le asiatiche hanno rischiato grosso contro una squadra messicana sorprendente, guidata da una straordinaria Karla Maldonado, top scorer dell’incontro con 22 punti, ben supportata da Parra (10) e da Bricio (8).

Il Messico ha iniziato meglio, approfittando delle imprecisioni cinesi per strappare il primo set 25-22. La reazione della squadra di Yong Zhao è arrivata nel secondo parziale, equilibrato e deciso solo ai vantaggi 26-24 grazie agli attacchi di Zhuang (23 punti) e Wu (19). Da lì la Cina ha preso in mano la gara, imponendosi con maggiore continuità in attacco e con il muro di Wang e Chen, decisive nei momenti chiave. Nel terzo set le asiatiche hanno accelerato, vincendo 25-19, ma il quarto parziale ha visto un Messico mai domo, capace di restare agganciato fino al 23 pari prima di cedere sotto i colpi della capitana Gong Xiangyu (12 punti).

La Turchia ha iniziato nel migliore dei modi il proprio cammino al Mondiale di volley in Thailandia, superando la Spagna con un netto 3-0 (25-18, 25-20, 25-23). La partita si è aperta con una Turchia subito dominante: trascinata da Ebrar Karakurt, Yaprak Erkek e Melissa Vargas, la squadra di Daniele Santarelli ha messo subito la freccia portandosi sul +6 (8-2). Le spagnole hanno provato a rientrare fino al 16-12, ma la superiorità turca in attacco e a muro ha permesso di chiudere il primo set 25-18.

Il secondo parziale è stato più equilibrato nella fase iniziale, con il punteggio in parità sul 5-5. Poi la Turchia ha alzato i giri, volando sul 16-9 e mantenendo il vantaggio fino al 25-20 che ha sancito il 2-0. La Spagna ha reagito nel terzo set, spingendo al servizio e portandosi avanti 6-3. Le turche hanno recuperato subito (8-8) e, grazie anche alla serie al servizio di Karakurt, sono scappate fino al 17-11. Le iberiche hanno trovato una buona continuità a muro e sono risalite fino al 18-16, riuscendo persino ad agganciare sul 23-23. Nei momenti decisivi, però, la Turchia non ha tremato e ha chiuso 25-23, conquistando così il 3-0 finale. Un debutto convincente per le “Sultane della Rete”, che hanno mostrato potenza offensiva e solidità mentale, candidandosi sin da subito tra le protagoniste del torneo.

La Serbia campione del mondo ha iniziato il proprio cammino iridato a Bangkok con una vittoria netta, piegando l’Ucraina in tre set (25-17, 25-19, 25-21) al termine di un’ora e mezza di gioco. Le ragazze di Zoran Terzić hanno messo in campo il consueto mix di potenza ed esperienza, affidandosi alla classe di Tijana Bošković, miglior realizzatrice del match con 19 punti (18 in attacco e un ace), affiancata dall’efficacia di Bianka Buša Uzelac (15) e dalla solidità al centro di Kurtagić (10).

La Serbia è partita forte, indirizzando subito il primo set con un parziale iniziale che ha costretto le ucraine a inseguire. Nonostante qualche sussulto della formazione di Jakub Gluszak, la maggiore continuità delle campionesse in carica ha fatto la differenza soprattutto nei finali di set, quando l’attacco serbo ha saputo colpire con precisione. L’Ucraina, sorretta dai 13 punti di Artyshuk e dai 9 di Milenko, ha provato a restare agganciata soprattutto nel terzo parziale, rientrando fino al 21-23 grazie a una serie di difese efficaci. Ma nel momento decisivo la Serbia ha chiuso i conti con la solita freddezza, confermandosi una delle favorite per il titolo.

La Polonia ha superato con qualche difficoltà il Vietnam (3-1) a Phuket, conquistando la sua prima vittoria nel Mondiale e mettendo in mostra il grande potenziale offensivo di Magdalena Stysiak, autrice di 29 punti e trascinatrice assoluta delle biancorosse. Dopo un avvio in salita, con il Vietnam avanti a lungo nel primo set e capace di imporsi ai vantaggi (23-25), la squadra di Stefano Lavarini ha reagito con decisione.

Nel secondo parziale la Polonia ha ritrovato ordine a muro e incisività in battuta, dominando 25-18. Da lì in avanti le polacche hanno preso il controllo: Korneluk (16 punti con 3 muri) e Łukasik (16 punti con 13 attacchi vincenti) hanno dato equilibrio tra prima linea e banda, mentre Stysiak ha continuato a colpire con continuità da posto due. Il Vietnam, comunque, ha disputato un match coraggioso, spinto dall’opposta Vu Thi Ngoc Quynh (20 punti) e dalla centrale Tran Thi Bich Thuy (9 punti), restando a contatto fino alla metà del quarto set. L’esperienza e la maggiore solidità della Polonia hanno però fatto la differenza nei momenti decisivi: 25-17 e 25-23 i parziali che hanno chiuso i giochi.

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