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Formula 1

Leo Turrini: “Leclerc ha mandato Hamilton in depressione. Se Wolff darà tempo ad Antonelli, sarà un campione”

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Lewis Hamilton
Hamilton / Lapresse

Leo Turrini è stato l’ospite speciale di una puntata di Focus Summer, trasmissione visibile sul canale Youtube di OA Sport. Il celebre giornalista sportivo emiliano, grande conoscitore della storia della Ferrari, ha tracciato un bilancio di questa prima parte della stagione 2025 di Formula Uno per la Scuderia di Maranello fornendo diversi spunti interessanti legati all’attualità e non solo.

Quando la Ferrari ha annunciato con un anno d’anticipo che ingaggiava Hamilton, io sono stato contento. Io conosco Lewis da quando è arrivato in Formula 1 nel 2007, è uno dei più grandi piloti di tutti i tempi e quindi ho pensato che fosse un’operazione non solo straordinariamente positiva sul piano commerciale, ma utile anche sul piano sportivo perché Hamilton avrebbe portato a Maranello la sua esperienza e tutto quello che ha imparato in tantissimi anni al top della F1, risorse che certamente mancavano alla Rossa. Dopodiché è arrivato il 2025, cioè questa stagione, ed è successo qualcosa di drammaticamente inaspettato. Mi spiego. Nel 2024 la Ferrari andava molto forte nella seconda metà del campionato e ha chiuso la stagione con cinque vittorie. Nella seconda metà del Mondiale è stata la squadra che ha fatto più punti di tutti e Leclerc è stato il pilota che ha fatto più punti di tutti. Il regolamento tecnico per il 2025 rimaneva identico, quindi era perfettamente logico aspettarsi che se la sarebbero giocata di nuovo con la McLaren, infatti lo aveva detto lo stesso Vasseur, di fatto“, dichiara Turrini.

Durante l’inverno, per ragioni che conoscono solo loro, certamente in buona fede, a livello tecnico-ingegneristico hanno deciso di cappottare completamente il progetto della macchina, l’hanno rivoltata come un calzino e hanno sbagliato. Mi ricordo che c’erano i test pre-campionato in Bahrein con Hamilton e Leclerc insieme a tutte le altre scuderie, quindi prima che cominciassero le gare, e dei miei amici che lavorano dentro il Reparto Corse mi hanno detto: ‘Guarda Leo, non prendere per buone le cose dettate dall’ottimismo che senti raccontare perché qui siamo in una situazione molto critica. Abbiamo fatto delle scelte tecniche che non stanno rispondendo positivamente’. Infatti io sono stato l’unico, prima che cominciasse il Mondiale, a scrivere: ‘Piano con tutta questa euforia, perché a me risulta che ci sono dei problemi’. Ed in effetti già nei test in Bahrein Hamilton, più ancora di Leclerc, ha detto che c’era qualcosa da mettere a punto su questa macchina. Poi cosa è successo? Che la macchina sia sbagliata, questo è fuori discussione, e fin qui non sono riusciti a trovare una soluzione, anche se ci stanno ancora provando. Ci sono ancora 10 gare e mi auguro che ci riescano, perché vorrei che almeno una o due gare le vincessero, anche solo per il morale di noi tifosi e per tutti quelli che lavorano lì dentro“, prosegue lo scrittore modenese.

Sulle difficoltà di Hamilton in Ferrari:La cosa che ha reso un incubo la presenza di Lewis a Maranello è che, mentre Leclerc sui difetti di questa macchina riesce a guidarci essendo comunque salito sul podio e avendo fatto la pole position in Ungheria, Hamilton questa macchina non la capisce e questa roba l’ha mandato in depressione perché poi il primo rivale di un pilota è il suo compagno di squadra. Uno come Hamilton che ha vinto più di 100 Gran Premi e 7 titoli mondiali, si ritrova a Budapest con Leclerc in pole mentre lui è 12° e va in banana, cioè si tormenta con degli interrogativi. Riuscirà a riprendersi? Questo lo sa solo lui, perché poi se diventa una cosa che Hamilton a 40 anni non ha più dentro di sé il sacro fuoco io spero di no, anche perché sarebbe un congedo tristissimo. È chiaro che, come ha detto anche recentemente Vasseur, sia la Ferrari come squadra che Lewis come pilota hanno sottovalutato il peso di questo cambiamento, però questo da solo non basta a giustificare un rendimento così scadente. Secondo me Hamilton ha sottovalutato Leclerc. Lui è venuto a Maranello ignorando quanto possa essere veloce ‘Carletto’ e, quando se n’è reso conto, questo ha aggravato le sue difficoltà sempre per quel concetto che per un pilota il primo rivale è il compagno di squadra. Leclerc è uno che ha fatto 27 pole position con la Ferrari in 7 anni guidando quasi sempre delle carriole dipinte di rosso, il che vuol dire che ha un istinto per la velocità pazzesco. E se Hamilton, come io comincio a credere, è venuto immaginando che si sarebbe tenuto dietro Leclerc senza problemi, quando ha capito che non è così, diciamo che la sua depressione è aumentata“.

Sul rendimento altalenante di Kimi Antonelli nella sua stagione d’esordio in F1:Kimi Antonelli è Harry Potter, è il nostro maghetto. Io penso che quando uno ha 18 anni, nella prima stagione in Formula 1, fa la pole position per la Sprint a Miami e va sul podio in Canada, significa che ha un talento che non può essere messo in discussione. Poi è chiaro che a 18 anni gli alti e bassi ci sono. Io mi auguro che Toto Wolff in Mercedes abbia con Kimi la stessa pazienza che in Red Bull hanno avuto con Verstappen. Adesso non se lo ricorda nessuno, ma Verstappen quando è arrivato faceva subito cose eccezionali, ma faceva anche dei gravi errori che la metà bastava, ma non lo hanno mai messo sotto processo, lo hanno sempre protetto e aspettato. Se Mercedes avrà la stessa pazienza con Kimi, secondo me ci darà molte soddisfazioni. Se gli danno il tempo, secondo me Antonelli diventa un campione“.

Sulla lotta per il titolo in McLaren tra Oscar Piastri e Lando Norris:Io paragono sempre Piastri a Kimi Raikkonen perché ha lo stesso atteggiamento. Gli interessa solo guidare, non ride mai, non si arrabbia mai in pubblico. Piastri ha un avversario in casa che è molto forte, anche se Norris ogni tanto invece di Lando sembra ‘blando’ perché ha qualche cedimento psicologico, però è un campione. Per me si giocano il titolo fino alla fine, prima o poi faranno a sportellate perché è inevitabile. Il titolo è uno e loro sono due, ed io spero che quando si butteranno fuori a vicenda ci sia terzo in quella gara lì Leclerc o Hamilton, così almeno ne vinciamo una“.

Sull’importanza della macchina nella Formula Uno attuale:La macchina vale praticamente tutto, 98%, però attenzione. Se non hai una macchina competitiva, puoi anche essere Verstappen oggi o Schumacher e Senna ieri e non vinci, però la qualità del pilota la vedi quando ha la macchina competitiva e corre contro qualcuno che è sullo stesso livello di vettura, che sia il compagno di squadra o un altro team. Verstappen nel 2021, lasciando stare l’epilogo finale e tutte le polemiche, ha fatto vedere che era un fuoriclasse assoluto perché se la giocava testa a testa con la Mercedes di Hamilton che più o meno valeva la Red Bull. Schumacher, quando ha vinto il primo Mondiale con la Ferrari, non aveva la macchina migliore nel 2000 rispetto alla McLaren di Hakkinen. Ci ha messo la differenza lui, idem Senna. È lì che vedi il pilota. Quando il pilota ha una macchina che è dominante e un compagno di squadra scarso, lì è difficile dire che vince per merito suo perché corre contro nessuno. In McLaren quest’anno vediamo qualcosa di molto intenso e bello perché la macchina ovviamente è troppo superiore alle altre monoposto iscritte al campionato, ma Piastri e Norris sono lì lì. Chi vince? Per me Oscar“.

Spero che la Ferrari riesca a risolvere almeno parzialmente questo problema tecnico. Oddio, le avvisaglie non sono buonissime perché a Budapest questo crollo negli ultimi 30 giri è stato imbarazzante, però stanno lavorando per quello, quindi io me lo auguro“, ha aggiunto Turrini in vista della seconda parte del campionato.

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