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Tadej Pogacar tutto cuore dopo il trionfo ad Hautacam: “Dedico la vittoria a Samuele Privitera”
La dodicesima tappa del Tour de France 2025 è stata dominata da Tadej Pogacar. La prima vera tappa sui Pirenei, con arrivo ad Hautacam, è stata conquistata dal fuoriclasse sloveno che, nei primi chilometri di salita, ha staccato gli avversari, involandosi in solitaria verso l’arrivo. Si tratta della terza vittoria in questa edizione della Grande Boucle per il già tre volte vincitore della corsa francese.
Il campione del mondo in carica si riprende così anche la maglia gialla che gli era stata sottratta da Ben Healy. Domani la cronoscalata con arrivo a Peyragudes potrebbe nuovamente rappresentare terreno di conquista per il corridore del Team UAE Emirates XRG che ha già sbaragliato la concorrenza. Jonas Vingegaard (Team Visma Lease a Bike) ha infatti concluso la frazione con un ritardo di 2’11”.
Giornata negativa anche per Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) che paga all’arrivo 3’35” dal vincitore di tappa. Tadej Pogacar è ora in testa alla classifica generale, con 3’31” di vantaggio sul rivale danese. Ai microfoni ufficiali del Tour de France, la nuova maglia gialla ha dichiarato: “Sapevo che questa era una bellissima salita da quando ho fatto la prima ricognizione su queste pendenze. Poi nel 2022 andò male, stavo cercando di prendere la maglia gialla ma i miei avversari erano troppo forti. Mi sono dimenticato di tutto ciò ed ho pensato alla tappa di oggi e a tutta la gente. Mi sono detto che questo era il momento giusto per una rivincita”.
“Quando ci siamo avvicinati all’inizio della salita si è manifestato l’opposto di ciò che successe tre anni fa. Sono davvero felice di aver guadagnato così tanto tempo e di aver vinto su questa salita. Non sapevo come avrebbe reagito il mio corpo dopo la caduta ma non stavo troppo male. Ho sentito solo un po’ di dolore all’anca ma nel pedalare non soffro. Abbiamo fatto un super lavoro con la squadra, oggi eravamo davvero forti. Questa tappa la dedico a Samuele Privitera ed alla sua famiglia. È stata la prima cosa che ho letto questa mattina, stavo pensando a lui negli ultimi chilometri e a quanto sia duro e terribile questo sport e quanto dolore possa causare”, ha poi concluso lo sloveno.
