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Superbike

Superbike, il Balaton Park fa ancora discutere: “Correre qui non è sicuro”

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Iker Lecuona/ Valerio Origo

Balaton Park. O forse sarebbe meglio chiamarla la “Pista della discordia”. C’è un grande chiacchiericcio tra gli addetti ai lavori sulle capacità performative del circuito che sta ospitando questo weekend il GP d’Ungheria, atto numero cinque del Mondiale 2025 di Superbike che fungerà anche da preludio al fine settimana di MotoGP che si correrà invece il prossimo 24 agosto.

L’autodromo magiaro, che non ospitava gare dagli anni Novanta, è stato infatti ritenuto pericoloso da alcuni centauri in gara, complice alcune condizioni di sicurezza dettati dalla solidità dell’asfalto e per la poca fluidità di guida. Tra i più polemici dopo le due sessioni di prove del venerdì è stato Iker Lecuona (che tra l’altro correrà di nuovo qui in MotoGP in sostituzione di Somkiat Chantra) che, malgrado una quarta posizione nella FP2, ha continuato a criticare aspramente il tracciato:

Non è una pista difficile, ma questi non è un circuito su cui si dovrebbe correre, non è sicura – ha detto il pilota ai microfoni della testata internazionale GPOne – Questa è la mia posizione, non mi interessa essere davanti a tutti o meno. Penso che la sicurezza debba andare sempre al primo posto. Non è divertente guidare qui, non è bello neanche per gli spettatori.

Un parere però diverso rispetto a quello di altri, come ad esempio Andrea Iannone, il quale pur rimarcando l’importanza del tema sicurezza ha anche sottolineato quanto le corse di moto siano pericolose per loro natura, definendo il circuito “divertente” pur riconoscendo anche lui alcuni punti rischiosi. La discussione, certamente, non si è esaurita.