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Nuoto

Nuoto, la variabile Alberto Razzetti nei misti. Sognare una medaglia ai Mondiali si può

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Alberto Razzetti
Razzetti/LaPresse

Alberto Razzetti è una costante nel panorama del nuoto internazionale, ma anche una variabile imprevedibile, capace di sorprendere quando meno te lo aspetti. In vista dei Mondiali di nuoto 2025 in programma a Singapore, il ligure classe 1999 si presenta al via con l’ambizione legittima di recitare ancora una volta un ruolo da protagonista, soprattutto nelle sue specialità preferite: 200 e 400 misti, senza dimenticare i 200 farfalla. Specialità nelle quali ha già lasciato il segno, e non solo con medaglie.

L’Italia si affida a lui come a un veterano, anche se il suo percorso è cominciato “solo” pochi anni fa su palcoscenici internazionali. A Doha 2024, Razzetti ha brillato con due medaglie mondiali: argento nei 200 farfalla e bronzo nei 200 misti, confermando di essere tra i migliori interpreti al mondo nelle prove che richiedono completezza tecnica, resistenza e intelligenza tattica. E non va dimenticata la sua consacrazione ai recenti Mondiali in vasca corta a Budapest, dove si è portato a casa l’argento nei 200 misti, il record europeo nei 200 farfalla e il nuovo record italiano dei 200 misti in 1:50.88. In mezzo le tre finali olimpiche che, pur senza medaglie, lo hanno proiettato nell’elite mondiale delle sue specialtà.  Numeri che parlano da soli.

Tuttavia, la stagione in vasca lunga 2025, fin qui, non ha mostrato il miglior Razzetti. I crono ottenuti non sono stati all’altezza dei suoi limiti personali e dei migliori standard internazionali. Ma le motivazioni vanno cercate altrove, e non necessariamente in un calo di forma. Razzetti ha infatti affrontato un’importante fase di preparazione in Australia, tra dicembre e marzo, allenandosi sotto la guida del carismatico Dean Boxall, il coach di Ariarne Titmus e dello stesso Leon Marchand, stella assoluta del nuoto mondiale e suo rivale diretto nei misti.

Allenarsi con uno come Marchand, il vero dominatore dei Giochi olimpici di Parigi 2024, non può che essere stato un valore aggiunto. Razzetti ha scelto di spingersi oltre la propria comfort zone, cercando stimoli nuovi, carichi di intensità e competitività. La decisione di trascorrere un lungo periodo in Australia, con ritmi e metodi di lavoro diversi rispetto a quelli tradizionali, testimonia quanto l’atleta genovese sia disposto a rischiare e a innovarsi per crescere ancora.

A Singapore, la sua gara di riferimento saranno i 400 misti. Qui, Leon Marchand parte nettamente favorito, ma dietro di lui si aprono scenari interessanti: l’argento è tutt’altro che assegnato, e Razzetti ha tutte le carte in regola per inserirsi nella lotta, sfruttando l’esperienza e la progressione finale che l’hanno sempre contraddistinto. Discorso più complesso per i 200 misti, dove la densità di campioni è altissima. Oltre al solito Marchand ci saranno tanti altri protagonisti di altissimo livello. La finale sarà probabilmente una delle più competitive dell’intero programma iridato. Ma se l’esperienza maturata negli anni ha insegnato qualcosa a Razzetti, è che nelle grandi finali serve lucidità, più che solo velocità, e su questo piano l’azzurro è maturato moltissimo.

Poi ci sono i 200 farfalla, gara nella quale Razzetti ha vinto l’argento mondiale nel 2024 e che ora, a Singapore, potrebbe riservare nuove sorprese. L’assenza del fenomeno ungherese Kristof Milak, ancora lontano dalla forma migliore, e quella (già annunciata) dello stesso Marchand in questa specialità aprono infatti uno spiraglio importante. Il campo è meno profondo del solito, e una medaglia è tutt’altro che un’utopia.

A Singapore 2025, Alberto Razzetti sarà chiamato a confermare di essere ancora una delle punte di diamante del nuoto italiano maschile. Il suo percorso, costruito con costanza e pazienza, è stato arricchito da tappe fondamentali e scelte coraggiose, come quella di allenarsi all’estero per crescere e affrontare i limiti con occhi nuovi.

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