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MotoGP, i precedenti di Marc Marquez al Sachsenring. 11 vittorie e… 1 dito medio!

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Marc Marquez / Valerio Origo

Marc Marquez e il Sachsenring hanno un rapporto privilegiato, che però non comincia benissimo. Nel 2008, in 125cc, il catalano chiude al nono posto, attestandosi poi fuori dalla zona punti nel 2009. Viceversa, nel 2010 arriva il successo e da lì comincia un filotto sensazionale, perché quell’affermazione è la prima di una sequenza senza pari.

Lo spagnolo fa back-to-back in Moto2, imponendosi nel 2011 superando di un’incollatura Stefan Bradl e Alex De Angelis, ripetendosi poi con più agio nel 2012, quando sul podio gli fanno compagnia Mika Kallio e il già citato sammarinese, nuovamente terzo.

In MotoGP, poi, arriva una raffica di vittorie. Nel 2013 deve preoccuparsi solo di gestire l’arrembante Cal Crutchlow. Nel 2014 nessuno lo infastidisce; Pedrosa non gli arriva lontano, ma non è mai una minaccia. Nel 2015 parte male, ma impiega pochi giri per sbarazzarsi di Jorge Lorenzo e involarsi verso il trionfo.

Ben diverso il discorso nel 2016, quando si parte sul bagnato e Marc è protagonista di un’escursione fuoripista. Sembra fuorigioco, ma la pista si sta asciugando. Lui è più scaltro degli altri e cambia moto nel momento migliore, ribaltando la situazione.

Semplice la vittoria del 2017, ci sono solo da deporre le velleità dell’idolo di casa Jonas Folger, ma basta qualche tornata per mettere a cuccia il tedesco. Senza storia le corse del 2018 e del 2019, durante le quali Marquez concede qualcosa solo al via, sbaragliando poi il campo non appena trova il ritmo.

Al contrario, non è scontato il trionfo del 2021, il primo dopo l’infortunio al braccio. Va al comando nei primi giri e sfrutta al meglio una breve fase in cui l’asfalto viene reso scivoloso da qualche goccia di pioggia. Durante questo frangente, El Trueno de Cervera guadagna un margine che si rivelerà incolmabile.

Nel 2022 è assente, poiché in convalescenza dopo la quarta operazione al braccio. Il 2023 è l’anno del famoso dito medio mostrato alla sua Honda a favore di telecamera. Cade talmente tanto in prova da decidere di non partire in gara. Sono i prodromi della rottura con l’azienda giapponese.

Nel 2024, alla prima uscita in Ducati, è solido, ma non riesce a tenere il passo di Martin e Bagnaia. Sembra accontentarsi del terzo posto, che si tramuta però in secondo quando il madrileno si stende al penultimo giro.

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