Atletica
L’Italia ha il saltatore del futuro! Matteo Sioli fenomenale: misura da big mondiale a 19 anni e oro agli Europei U23
Lunghissima vita a Gianmarco Tamberi, lunghissima vita al Campione di tutto, lunghissima vita a un uomo capace di issarsi a 2.39 metri, lunghissima vita a un atleta da copertina che cercherà un nuovo ruggito alle Olimpiadi di Los Angeles 2028, ma nel frattempo l’Italia si coccola un nuovo talento indiscusso nel salto in alto, destinato a una carriera luminosa: Matteo Sioli, già argento mondiale tra gli under 20 nella passata annata agonistica e miglior junior di sempre alle nostre latitudini con il 2.25 timbrato poco prima di Natale a Parma, ha dimostrato in maniera nitida tutto il suo talento.
In inverno aveva conquistato la medaglia di bronzo agli Europei indoor assoluti alla sua prima apparizione con la Nazionale maggiore, tre settimane fa aveva regalato al Bel Paese un bel secondo posto nell’ormai ex Coppa Europa, oggi si è laureato Campione d’Europa under 23. Ad impressionare non è tanto il trionfo continentale a livello giovanile, ottenuto da grande favorito della vigilia ad appena 19 anni (è nato a Milano il 1° ottobre 2005, dunque ampiamente al di sotto rispetto alla categoria), ma la misura di rilievo assoluto in campo internazionale siglata dall’allievo di Felice Delaini.
Matteo Sioli ha infatti superato l’asticella posta a 2.30 metri al secondo tentativo, dopo una prima prova di spessore sbagliata per una ricaduta sul materassino troppo veloce. Una volta capito l’errore, l’azzurro ha piazzato la stoccata che impreziosisce la giornata, superando la quota elitaria della specialità a livello planetario ad appena 19 anni, 9 mesi e 20 giorni (tra l’altro è il nono al mondo in questa stagione a livello assoluto). Il nostro portacolori ci aveva già provato nelle ultime settimane (fermandosi 2.27 a Madrid e a 2.26 a Brescia), ritoccando di un centimetro il personale siglato durante la rassegna continentale ad Apeldoorn.
Il talentuoso azzurro ha regolato il polacco Mikolaj Szczesny (2.26) e lo svedese Melwin Lycke Holm (2.24 per il figlio d’arte), poi ha tentato un paio di prove a 2.33, ma era visibilmente stanco e non aveva più la benzina necessaria per il volo da effetti speciali. Oggi è diventato il 14mo italiano a superare 2.30: il primato nazionale è di Tamberi con il 2.39 di Montecarlo (in occasione del meeeting concluso con l’infortunio che gli impedì di partecipare ai Giochi di Rio 2016), seguito da Stefano Sottile (2.34 ai Giochi di Parigi 2024, chiusi in quarta posizione), Marcello Benvenuti e Marco Fassinotti (2.33).
