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Carlos Alcaraz batte in scioltezza Cameron Norrie e approda in semifinale a Wimbledon
Senza neanche sudare. Carlos Alcaraz ha dominato il quarto di finale di Wimbledon contro Cameron Norrie (n.61 del ranking). Troppa la differenza tra il funambolo spagnolo (n.2 del mondo e campione in carica) e il britannico e in 1 ora e 41 minuti di gioco è calato il sipario sullo score di 6-2 6-3 6-3.
Un dominio che consente a Carlitos di qualificarsi per la terza volta consecutiva in semifinale in questo Major, ottenendo la 23ma affermazione consecutiva nel massimo circuito internazionale e la 19ma in questo Slam. In semifinale ci sarà l’americano Taylor Fritz e obiettivamente si fa fatica a immaginare che il californiano possa impedire ad Alcaraz il raggiungimento della finale dei Championships.
Nel primo set l’avvio dello spagnolo è un po’ così, con qualche errore di dritto che consente a Norrie di avere tre palle break in fila. Alcaraz si concentra e cancella le opportunità. Da quel momento, la velocità di crociera del n.2 ATP diventa insostenibile per il britannico, preso letteralmente a pallate. Arrivano due break consecutivi, nel terzo e nel quinto gioco, e il 6-2 è la conseguenza.
Nel secondo set si ha quel senso di già visto e sentito: palla break non trasformata da Norrie e break subìto da quest’ultimo nel terzo game. Fa un po’ quello che vuole l’iberico, potendosi permettere anche qualche errore nell’esecuzione del proprio spartito, ben sapendo di avere margine. Una palla del contro-break nel sesto gioco è un ace che la cancella e nel nono c’è il secondo break dal sapor di sentenza (6-3).
Nel terzo set Norrie ci mette l’orgoglio, ma non basta per compensare la differenza di tennis con il suo rivale. Lo strappo c’è nel sesto gioco con colpi di rara bellezza firmati da Carlitos. Il britannico salva la palla del doppio break nell’ottavo game, ma non può nulla nel nono e il 6-3 fa calare il sipario.
Leggendo le statistiche, da constatare la doppia cifra negli ace di Alcaraz (13), con un grandioso 72% di prime di servizio in campo con l’89% dei punti, mentre un non eccellente 33% con la seconda. Nel rapporto vincenti/gratuiti, un gap imbarazzante: 39/26 per lo spagnolo rispetto 13/28 per il tennista del Regno Unito.
