Tennis
Tennis italiano, i numeri di metà stagione. Record ATP oltre Sinner, WTA in cerca di una vice-Paolini

Andiamo ad analizzare nel dettaglio qual è la situazione del tennis italiano nel 2025 non in rapporto alla classifica, ma relativamente ai tornei nei quali i nostri giocatori più si sono distinti nel corso della stagione. Come vedremo, c’è una rilevante differenza di dati tra circuito ATP e WTA. Nello studio in questione si tiene conto di questi risultati: quarti di finale, semifinale e finale nei tornei di singolare, rilevando anche i successi in doppio.
Veniamo ora all’ATP: questo 2025 è stato finora estremamente fortunato per l’Italia. Si contano, infatti, ben 26 approdi almeno ai quarti, di cui 14 sono rimasti tali, 5 sono diventati semifinali, 3 sono passati al grado di finali e 4 si sono trasformati in vittorie di tornei.
In particolare, dei 14 quarti di finale, 3 a testa ne hanno Matteo Berrettini (Doha, Dubai e Miami) e Matteo Arnaldi (Dallas, Madrid e Ginevra), 2 Lorenzo Musetti (Hong Kong, Buenos Aires), Lorenzo Sonego (Australian Open, Marsiglia) e Luciano Darderi (Amburgo, Monaco di Baviera) e uno a testa Luca Nardi (Dubai) e Mattia Bellucci (Marrakech).
Quanto alle semifinali, invece, Musetti ci è arrivato in tre occasioni (Roland Garros, Madrid e Roma, cioè larga parte della grande stagione rossa), Arnaldi a Delray Beach e Bellucci a Rotterdam. Il capitolo delle finali, invece, racchiude sia Musetti (Montecarlo) che Jannik Sinner (Roland Garros e Roma, cioè due dei tre tornei che ha giocato). Quattro, poi, i successi: Sinner (Australian Open), Darderi (Marrakech) e due volte Flavio Cobolli (Amburgo e Bucarest). A questi si aggiungono i tre successi in doppio di Simone Bolelli e Andrea Vavassori.
A livello ATP, dunque, stagione già ricchissima di grandi risultati. In particolare, è già stato superato il numero di quarti di finale (minimo) raccolti nei seguenti interi anni: dal 1990 al 1992, 1994, dal 1996 al 2017 (prendiamo il 2020 sui generis, data la natura Covid dell’anno). Attualmente è stato eguagliato (ma verrà superato) il 1993. Il record resta attualmente detenuto dal 2024, con ben 47 quarti, rimasti tali in 18 casi, diventati in altri 10 semifinali, 6 finali e 13 vittorie (di cui 8 di Sinner, il record italiano su singola annata). Mai prima d’ora, però, l’Italia era stata tanto prolifica al termine della parte di stagione che si conclude con il Roland Garros tra gli uomini.
In chiave WTA, invece, situazione per il momento ben diversa con 6 quarti di finale o più. In particolare, ai quarti si è fermata Elisabetta Cocciaretto a Cluj-Napoca, Jasmine Paolini è giunta in semifinale 2 volte (Miami e Stoccarda), Lucia Bronzetti in un’occasione in finale (Cluj-Napoca), e poi c’è naturalmente il trionfo di Paolini al Foro Italico di Roma. Oltre a ciò, 3 vittorie assieme di Sara Errani e Jasmine Paolini.
Per quel che concerne il confronto con gli scorsi anni, al momento è eguagliato il dato sulla stagione intera del 1997, l’annata più difficile mai avuto dal tennis femminile a partire dal 1988, stagione nella quale il circuito ha iniziato a essere organizzato in una maniera paragonabile a quella odierna. Rispetto al 2024, c’è un quarto di finale in meno raggiunto fino al Roland Garros in chiave Italia. La speranza è di veder emergere, o riemergere, qualcosa di diverso da Jasmine Paolini, ma il momento è indubitabilmente difficile, con Bronzetti che è altalenante, Cocciaretto in crisi di risultati e Trevisan fuori per infortunio. Di fatto, la numero 4 del mondo, da sola e con Sara Errani, sta sorreggendo l’Italia femminile. Ad oggi l’anno migliore a livello di numero di almeno quarti raggiunti resta il 2005 (39, nelle loro varie declinazioni). Va detto che per 17 anni, dal 1999 al 2016, le donne sono andate tendenzialmente meglio degli uomini, così come nel 1990.
Da rilevare poi il fatto che quest’anno sono arrivate anche due vittorie in misto, nelle persone di Sara Errani e Andrea Vavassori a Indian Wells (torneo a otto collaterale al Masters 1000/WTA 1000) e, soprattutto, al Roland Garros. Il misto si gioca in poche occasioni all’anno (negli Slam, in United Cup, in Hopman Cup e quest’anno in California, oltre che alle Olimpiadi ogni 4 anni), ma resta comunque di valore tecnico importante.