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Roland GarrosTennis

Monaco fa riflettere: “Sinner ha fatto sembrare Djokovic un esordiente. Può dare fastidio ad Alcaraz”

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Jannik Sinner

Dario Puppo, in compagnia di Massimiliano Ambesi e Guido Monaco (qui riportato), ha come di consueto condotto TennisMania, il programma in diretta sul canale YouTube di OA Sport. Tema totalmente dominante: le semifinali del Roland Garros, con lunghe digressioni su Sinner, Djokovic e anche Musetti, molto circostanziate.

Il primo tema, passato rapidamente in rassegna, è quello su Errani/Paolini, con le azzurre in finale di doppio: “Ieri le russe non sono scese in campo, al di là delle azzurre, la resistenza è stata molto più scarsa del previsto“.

Si entra poi su Musetti-Alcaraz: “Musetti per far partita con Alcaraz doveva leggermente snaturarsi. L’ha fatto in maniera sorprendente, ha risposto sempre molto carico, si è avvicinato e ha giocato una partita molto aggressiva, sostenuto anche dal servizio. Quando stai due metri più avanti di media nello scambio giochi con tempi completamente diversi. La giornata un po’ umida l’ha aiutato a sentirsi a suo agio. Ha giocato due set straordinari contro un ottimo Alcaraz recuperando due volte il break, ma nei primi 2-3 punti del tie-break è ritornato leggermente passivo, ha tirato un po’ piano e l’altro non perdona. Dopo due set così è ovvio che il calo arriva. Pensavo sarebbe risalito nel quarto. Peccato. In questi casi è sempre un mix: delusione, calo di adrenalina, di energie, inizi a sentirti un indurimento e con questo avversario qui in questo mood prendi 6-0 6-0. A quel punto anche quello gli dava troppo fastidio e ha preferito fermarsi. Non è il massimo, ma lo capisco. Ma da qui a rilanciare il tormentone di Djokovic 2021… avevo detto ‘nei prossimi 5-6 anni avrà la possibilità di vincere uno di questi grandi tornei’. Lui ci sta andando abbastanza vicino già prima, ma il prossimo step è questo: avere l’autonomia di un’ora-un’ora e mezza in più a questi livelli. Ma ha dato un segnale che se può giocare più vicino, può farlo. Per la prima volta si è sentito molto vicino ad Alcaraz. Se riesce ad aumentare un pochino queste cose entriamo in un’altra dimensione“.

E ancora sul piano tattico: “Musetti ha fatto le uniche cose che mi auguravo, ma che avevo timore non riuscisse a fare. E’ stato semplicemente grandioso, ma nel 3 su 5 l’autonomia fa la differenza e ieri non ce l’aveva. Non credo sarebbe cambiato più di tanto anche vincendo il secondo, ma non lo sapremo mai. Lo capisco, ma poteva finire la partita. Se giochi con uno che anche al 50%-60% gli puoi strappare uno-due game continui, questo non ti faceva toccare la palla. Umanamente lo capisco. Poi forse avrebbe fatto miglior figura a finire la partita, perché dalle dichiarazioni si evince che non era un infortunio così preoccupante“.

Si va poi su Sinner-Djokovic: “Il controllo che ha Sinner è la cosa che mi lascia sempre più stupito. Dopo tre game ho scritto ‘se queste sono le idee di Djokovic per destabilizzare Sinner, auguri Nole’. 1-2 fanatici han pensato che volessi sbeffeggiare Djokovic. L’idea che aveva all’inizio delle smorzate era un piano un po’ povero. 6-4 5-4 e servizio: fin lì no contest, quasi bugiardo. Sinner perde il servizio dopo una cinquantina di volte contro di lui, poi Djokovic va 40-15 e non riesce a vincere il game. Ci sono stati passaggi delicati: nel terzo grandi meriti a Djokovic per non aver ceduto, essersi creato occasioni, ma sempre cancellate. Anche fosse scappato a Sinner quel set, avrebbe vinto lui. Mi chiedo perché Djokovic continui a giocare a 38 anni: in queste partite il senso lo trovo, ha giocato un torneo dignitoso, ha ricevuto quel calore del pubblico che gli è sempre mancato. Spero però che quel salutare il pubblico, toccare la terra rossa, quelle dichiarazioni… spero che chiuda, perché ieri proprio nella grandezza della sua prestazione si sia reso conto che non è più cosa. Continuare a 38 anni per fare una semifinale Slam o quarti è una cosa di cui faccio fatica a trovare il senso. Siccome però da lui mi aspetto ragionamenti molto brillanti spero che non s’infili in un tunnel che può solo peggiorare“.

Sulle dichiarazioni in sala stampa del serbo: “E’ evidente che Wimbledon è la carta, New York non lo so e Melbourne boh. Però adesso i mesi valgono anni. Lui però è convinto: non è lì per fare semifinale o quarti. Ci fosse un altro contesto di avversari potrebbe puntare al 25°. Anche vincesse 1-2 Slam in più non cambierebbe niente. Sta alla lucidità sua e di chi sta intorno a lui dirgli ‘fermati prima’. Poi giochi contro Sinner, e se Sinner chiude 6-4 6-4 è un 6-4 6-4 6-2. Dove stanno le possibilità di vincere? Poi rimane il bellissimo set finale, ma penso che avrà la lucidità di guardarsi da fuori e bilanciare i pro e i contro. Se il suo obiettivo è essere competitivo, come lascia trasparire, rischia di cadere nel ridicolo“.

Il tema del futuro prossimo dell’ex numero 1 è preponderante: “Nel suo non mollare una palla ci sono passaggi della partita emblematici di quanto fosse disarmato. Per 15 anni questo ha fatto sentire l’avversario disarmato, spaesato. Adesso si è ribaltata completamente la situazione. Sinner è diventato Djokovic e Djokovic è diventato uno forte qualunque. Nel loro affrontarsi le armi a disposizione fisiche, tecniche, sui punti importanti non ne ha vinto uno. Stiamo dicendo una cosa enorme: il più grande giocatore della storia sembra un esordiente nel circuito contro Sinner. Non ho interesse a che si ritiri o continui. La storia recente dovrebbe aver insegnato qualcosa: ci sono due mostri qui. Il mio ragionamento non è può vincere o non può vincere, ma è: ma che cosa deve dimostrare Djokovic ancora? Cosa vuole diventare oltre a Dio del tennis, c’è qualcosa oltre? Non lo so… se non smette deve avere pensieri positivi. La strada imboccata è quella lì: se anche dovesse aggiungere 1-2-3 Slam, cosa cambia? Basta con ‘sta storia dei record, li hai fatti tutti! Goditi la vita!“.

Un momento se lo merita l’attimo in cui Sinner è andato a parlare con Djokovic su una palla contestata: “Quello è un momento di classe. Djokovic era incazzato nero, Sinner va lì con eleganza a dirgli ‘ci sono due segni’ e lui cambia completamente espressione perché sa che il furbo non lo farà mai. Siamo tutti ammirati, ma stiamo parlando di una partita che non c’è stata. La partita di ieri è stata no contest. Non facciamoci abbagliare dal tifo. C’è una differenza esagerata. Sinner però ogni volta che arriva sul dritto va fuori equilibrio, un problema che domani affronteranno perché Alcaraz gioca il contropiede a velocità ancora più folli“. E sull’ambiente: “Ieri qualunque giocatore sarebbe stato destabilizzato da quell’atmosfera. Sinner è straordinario per questo“.

Ricordarsi che cos’ha l’Italia adesso: “Abbiamo due giocatori che hanno espresso un livello straordinario. Per ricordarlo devi andare ad alcune finali Nadal-Djokovic restando a Parigi, per due nettamente più forti degli altri che si scontrano in un momento ottimo. Perché parliamo di questo. E il margine da favorito di Alcaraz si è assottigliato fino al punto che penso che vincerà Sinner“.

E poi arriva il momento di analizzare la finale: “Secondo me arrivano 50-50, che è una cosa enorme visto l’Alcaraz da Roma in poi. Fare questi ragionamenti con questi grandi campioni… si scanneranno. Sinner l’abbiamo sempre dipinto con quello con qualcosa in più mentalmente, ma gli ultimi scontri diretti… Alcaraz le finali non le ha mai bucate. Devono prevalere attesa, emozione, curiosità, entusiasmo. Sappiamo che perdere da questo Alcaraz a Parigi non sarà in nessun caso un disonore o una delusione. Vanno a viso aperto, si affrontano, vinca il migliore. Secondo me Sinner è più attrezzato per dar fastidio ad Alcaraz sulla terra“.

Tema seconda di Sinner: “Attenzione al numero straordinario della seconda palla di Sinner contro Djokovic: 63% di punti vinti! Mettiamo il giusto focus su questo. E non è un battitore naturale, ogni tanto le percentuali scenderanno, mettiamolo in conto. Ovvio che il 51% è un problema, a maggior ragione con Alcaraz, ma non è un disastro. La seconda poi è una seconda straordinaria. Non so se Djokovic abbia mai perso il 63% di punti con la seconda dell’avversario sul rosso. Spero di vedere quei due esprimersi al loro meglio e che sia una grande partita. Questi due vanno oltre i discorsi di bandiera, sono due fenomeni dello sport. Abbiamo un privilegio grandissimo a vedere la finale tra questi due giocatori“.