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Jannik Sinner si sbarazza in scioltezza di Bublik e raggiunge Musetti in semifinale al Roland Garros!
Dopo Lorenzo Musetti, anche Jannik Sinner. Per la prima volta dal 1960 (Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola), e la prima assoluta in Era Open, due italiani sono in semifinale al Roland Garros. Il numero 1 del mondo ha un numero di problemi pari a quasi zero contro il kazako Alexander Bublik: 6-1 7-5 6-0 e penultimo atto raggiunto per la seconda volta consecutiva. Sarà un venerdì a tinte tutte italiane al Bois de Boulogne, considerando anche Sara Errani e Jasmine Paolini in semifinale di doppio. Per quel che concerne l’altoatesino l’attesa è più che altro per scoprire chi ci sarà dall’altra parte della rete tra Alexander Zverev e Novak Djokovic.
Sinner inizia subito a mettere pressione a Bublik, che si salva sull’1-0 0-30 perché gira uno scambio quasi perso. Sul 30 pari, però, il kazako manda largo il dritto: palla break, ma arriva la prima a cancellarla. Ce n’è però un’altra, e stavolta Jannik trasforma il rovescio lungolinea del suo avversario in un dritto che atterra vicino all’incrocio delle righe e vale il 2-0. La pressione del numero 1 del mondo continua incessante e porta al 4-0, poi Bublik deve pescare un paio di numeri dal cilindro per trovarsi sul 30 pari, poi ai vantaggi, solo che poi arrivano un paio di prime dal sapore di 5-0. Il kazako serve bene per annullare un set point, poi riesce a vincere il game anche in virtù di uno smash spedito inusualmente lungo da Sinner. Il numero 1 del mondo commette qualche errore di troppo e deve affrontare una palla break, che annulla con lo schema servizio-dritto, ma ne concede un’altra mandando in rete il dritto in avanzamento. Si entra in lotta, ma alla fine il 6-1 arriva, pur con il 58% di prime in campo.
Nel secondo set i game procedono con più equilibrio, anche perché Bublik riesce a giocare un minimo di più, trovando anche qualche soluzione in più con la palla corta, che è stata la chiave della sua vittoria su Draper. Lo stato generale del parziale resta di scarse emozioni fino al 3-3, quando il kazako spedisce largo un facile dritto a seguire il servizio concedendo la palla break. Questa l’annulla in virtù di un passante di dritto con Sinner a rete che manca una volée in corsa comunque non scontata, per poi andare a chiudere con un paio di numeri del suo repertorio. Abbastanza evidente la fase di calo dell’altoatesino, che si ritrova sotto 3-4 15-30, ma ne viene fuori con grande attenzione e con licenza di entrare in campo a seguire la prima. Improvvisamente, sul 5-5, emerge Sinner e lo fa alla grande: spinge in risposta e sale sul 15-40. Sulla prima chance Bublik gioca benissimo in accelerazione, ma sulla seconda c’è il quarto doppio fallo del kazako, fatale: 6-5. In un attimo arriva il 7-5.
Il terzo parziale è la logica prosecuzione della fine del secondo, per buona misura: Sinner non lascia più nulla d’intentato, si va immediatamente a prendere il vantaggio e non molla nemmeno quando, sul 2-0 0-40, Bublik s’ingegna in tutte le maniere possibili e immaginabili per tentare di tenere il turno di battuta, compreso il servizio da sotto (che a momenti non raggiunge la rete), un suo marchio di fabbrica. Nonostante tutto, Jannik scappa sul 3-0, conferma in facilità il 4-0 e, alla smorzata numero 19 del kazako, si prende il 5-0 arrivandoci facilmente. E il 6-0 è cosa rapida, con il leader del ranking mondiale che si va a prendere anche qualche smorzata, tanto per far capire a Bublik che anche lui le sa fare.
Un’ora e 49 minuti la durata dell’incontro, con le percentuali di punti vinti sulla seconda di Sinner altissime, 69% (contro il 22% di Bublik che fa capire quanto questo colpo sia stato “letto”), anche se resta il nodo della prima, oggi al 58% (come già nel primo set). Jannik è a quota 19 vittorie consecutive in tornei dello Slam, il più giovane a realizzarle da Rafael Nadal nel 2008 (dal Roland Garros fino agli US Open, lo spagnolo si fermò in semifinale a New York). Ed è anche il più terzo più giovane in semifinale agli Australian Open e a Parigi dopo Jim Courier e Mats Wilander.
