Calcio
Dimissioni Gravina? Neanche l’ombra! “Credo ancora in questo progetto. Norvegia più forte di noi”
Due giorni dopo la debacle di Oslo, l’Italia deve guardare avanti alla vigilia della partita casalinga contro la Moldavia valevole come secondo incontro nel percorso di qualificazione per i Mondiali 2026 di calcio. Gli Azzurri, perdendo 3-0 lo scontro diretto per il primato nel gruppo I con la Norvegia, si trovano adesso a -9 da Haaland e compagni (che hanno giocato due match in più) e rischiano di dover passare dall’incubo playoff per inseguire il pass iridato.
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato stamattina a Parma nell’ambito del Festival della Serie A facendo un punto della situazione dopo le varie indiscrezioni delle ultime 36 ore: “Luciano Spalletti è straordinario, un animo nobile che sta cercando in tutti i modi di portare avanti un progetto straordinario: gli attacchi che sta subendo sono immeritati e lo dico con la morte del cuore. È la persona più bella che ho incontrato nel calcio, è un signore. L’ho trovato molto combattivo, ha indossato la sua armatura di chi crede nei valori del calcio, è molto ferito e rappresenta il suo ruolo come un servizio all’Italia. Se lui ha responsabilità e se le ho io, non siamo stati bravi a far capire a questi ragazzi l’orgoglio di rappresentare la maglia azzurra. Dobbiamo affrontare i momenti critici alzando la testa e dobbiamo rialzarci subito“.
Sui colloqui con il CT Spalletti: “Con Luciano stiamo parlando e dobbiamo trovare la migliore soluzione per un rilancio che parte da domani sera. Non c’è un appuntamento fissato, c’è un continuo contatto con Luciano, siamo stati insieme fino a tardi, gli scenari sono diversi, lui è molto responsabile e gli faccio i complimenti, rispettiamo il nostro CT, e poi vediamo cosa verrà fuori“.
Gravina esclude nel frattempo l’ipotesi di dimettersi: “Sono convinto, e lo sono quasi il 99% degli addetti ai lavori e dei delegati che mi hanno dato fiducia solo qualche mese fa: quindi non capisco, non vedo diciamo possibilità di mollare in un momento così delicato. Alcuni attacchi li ritengo emblema di un immobilismo, sono strumentali e inutili, studiati e mirati“.
Sui motivi della sconfitta a Oslo: “La Norvegia ha avuto una crescita esponenziale, adesso è tra le squadri più forti, sul piano atletico e fisico rappresenta qualità con campioni di livello. Ora sono più forti di noi. La verità è che il campionato ci ha consegna ragazzi stremati, alcuni il CT li ha potuti vedere due-tre giorni prima della partita che non si può preparare in questo modo quando hai una corazzata di fronte. Spero sia stata percepita l’importanza di quella partita, se non è stata sentita come si doveva allora c’è da fare una analisi diversa. La maglia azzurra è una eredità, è la storia scritta da uomini“.
“Si può perdere ma bisogna capire come si perde, un approccio diverso che solleticava quel fuoco dentro a cui spesso fa riferimento Gigi Buffon poteva e doveva dare un epilogo diverso. Bisogna capire come si perde, quel modo non lo accetto. Non c’è spaccatura, c’è non molta lucidità anche per stanchezza fisica. Noi dobbiamo andare al Mondiale e ci sono tante altre partite. Io in questa squadra e in questo progetto credo“, ribadisce il presidente federale.
Sui pochi giovani talenti italiani che riescono ad emergere in Serie A: “Il talento c’è in Italia, ci sono Inacio, Esposito. Ma perché diventino campioni va loro offerta l’opportunità e per farlo serve coraggio: Lamine Yamal due anni fa non era Yamal, era un giocatore normale. Qualcuno ha semplicemente creduto in lui“
