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Basket

Basket femminile: sarà dualismo Francia-Belgio agli Europei 2025?

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Valeriane Ayayi, Emma Meesseman
Ayayi, Meesseman / LaPresse

La grande domanda che attraversa tutto l’arco degli Europei femminili 2025 è una sola: sarà Francia-Belgio l’ultimo atto? Sono in tanti, compresi anche gli esperti, a dare una concreta speranza a queste due selezioni per arrivare fino alla finale della rassegna continentale. I motivi, come vedremo, sono diversi.

Innanzitutto, il Belgio. La squadra Campione d’Europa tornerà, almeno per quanto riguarda le sue stelle, al gran completo: Emma Meesseman, Julie Vanloo, Julie Allemand e anche, a sorpresa, Kyara Linskens. A sorpresa perché in un primo momento l’ex Campobasso si era chiamata fuori, salvo poi decidere in senso contrario (e positivo per le Cats) in una seconda fase. Di fatto i cambiamenti rispetto al trionfo di Lubiana 2023 sono stati ben pochi, e ancor meno rispetto alle Olimpiadi del 2024 chiuse al quarto posto (mancava però Allemand, qui di ritorno). Nei fatti è l’era più bella del Belgio, pronto a tentare un bis che, dopo l’era dell’Unione Sovietica durata fino al 1991, è riuscito solo alla Spagna nel 2017 e 2019.

Dall’altra parte della barricata c’è la Francia, ormai a podio da ben otto edizioni consecutive con una vittoria, cinque secondi e due terzi posti. Rispetto alle speranze, c’è una coppia di pesantissime defezioni: Marine Johannes, i cui problemi tra FFBB e WNBA sono però noti da tempo, e Marine Fauthoux, che ha subito la rottura di un legamento crociato (quello che, per intenderci, è successo a Matilde Villa). Negli occhi c’è ancora il tiro di Gabby Williams (che non ci sarà) da due e non da tre che ha impedito l’overtime nell’incredibile finale olimpica con Team USA. Tutto ciò detto, la squadra è strapiena di star in maniera uguale: Leila Lacan come star del futuro, Iliana Rupert, Janelle Salaun (grande stagione a Schio), Valeriane Ayayi e si potrebbe andare ancora avanti per un bel po’. La caccia è fondamentalmente aperta.

Quali alternative? Al solito, la più probabile è la Spagna, che non si può, anzi non si deve, mai tirare fuori da questo discorso. L’ufficializzazione del roster porta ancora una volta in squadra Alba Torrens, ormai una leggenda vivente, e destina Raquel Carrera al ruolo che la inserisce tra le stelle annunciate della manifestazione. C’è però da tenere in considerazione un fattore: per un motivo o per un altro mancano varie giocatrici importanti, da Megan Gustafson (WNBA) a Maria Conde, Queralt Casas, Maite Cazorla e Laura Quevedo, per infortuni o per altre ragioni. Di fatto è in corso il ricambio generazionale, ma mai, per nessuna ragione, togliere questa squadra dal novero delle favorite.

Ci sarebbe poi la Germania, che si è recentemente rinforzata grazie a buona parte del gruppo che fece faville nelle giovanili (a Udine gli appassionati ricordano gli Europei Under 18). Ci saranno Leonie Fiebich, Luisa Geiselsoder e Nyara Sabally, ma non Satou Sabally, e già questo è un potenziale problema per il team tedesco. Perché le big sono big vere, con un potenziale spaventoso per mettere in difficoltà tutte le squadre di questi Europei, ma esiste un gap importante tra queste giocatrici e una certa parte della panchina. In breve, non si tratta di un roster profondo, il che potrebbe portare a un rimescolamento di alcune carte.

Ecco perché di sorprese forse mai come quest’anno potrebbero essercene parecchie. Slovenia: forse mai così forte, con l’aggiunta di Jessica Shepard vicino a canestro saranno parecchie le squadre a doversi inventare sistemi per fermarla (senza contare l’asse con Teja Oblak in play, tra i migliori della rassegna). Grecia: l’aggiunta di Robyn Parks, per chi segue il campionato italiano, si commenta praticamente da sola in termini di qualità cestistica. Ed avere un’opzione del genere accanto a Fasoula e Spanou poco non è. E, perché no, anche l’Italia può avere un ruolo, perché anche se c’è stato l’infortunio di Matilde Villa il roster ha delle dinamiche chiare sotto la guida di Capobianco. Al quale, va detto, avanza qualcosa dal destino. Meno quotate Serbia (in discesa di quotazioni dalle annate precedenti), Turchia (si giocherà il pass con la Grecia nel girone della Francia) e Cechia (che non ha proprio convinto in preparazione).

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