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‘La Fagianata’ di Magrini: “Ayuso mi ha impressionato, formichina Tiberi. In UAE rischio Visentini-Roche”

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Riccardo Magrini

TARLING LO SCONFITTO DI GIORNATA

Tutti ci aspettavamo la vittoria di Tarling. Effettivamente non mi aspettavo una prova di questo genere da parte sua. Sia Hoole sia Tarling hanno avuto la strada asciutta. Il britannico ha avuto una involuzione: era il favorito per tutti, ma già all’arrivo si era capito che avrebbe potuto essere battuto da Hoole. Va detto che la cronometro è stata falsata dal meteo. Ayuso se la sarebbe giocata per la vittoria sull’asciutto, ma anche Roglic. Forse Tarling non è quel crack come ad esempio è Evenepoel a cronometro. Qui forse non ha trovato la condizione. Ricordiamoci sempre che un conto è preparare una singola cronometro e un altro correrla in una corsa a tappe.

ROGLIC TORNA IN CORSA

Roglic ha trovato bagnata la discesa di San Giuliano, solo la prima parte lo ha favorito per le condizioni meteo. E’ la famosa legge del contrappasso: a Siena aveva forato, oggi qualcosa gli è tornato indietro. E’ stato un peccato che abbia piovuto, avrei voluto vedere condizioni uguali per tutti. Lo sloveno ha la possibilità di fare classifica anche vincendo le tappe e prendendo gli abbuoni: sa che dovrà farlo. Il Giro si vince nell’ultima settimana. Ayuso terrà tre settimane?

AYUSO IL PIÙ CONVINCENTE OGGI

Secondo me Ayuso non è il favorito n.1 per il Giro d’Italia, lo vedo ancora alla pari con Roglic. Oggi però è quello che mi ha impressionato di più. Si è preso dei rischi ed è stato bravo a non cadere come ha fatto Bernal, che ha dovuto anche cambiare la bici. A me Ayuso ha impressionato nella gestione della corsa in tutta la sua prova. E’ stato bravo a non cadere in avvio, poi è riuscito ad andare forte.

TIBERI RESTA A GALLA

Tiberi non lo vedi mai. Ha una grande fortuna, di avere in squadra Caruso, che è andato forte peraltro. E’ un classico corridore regolarista, una formichina che giorno dopo giorno ti ritrovi sempre lì. Però non è andato male oggi.

ATTENZIONE A SIMON YATES

Un altro che non aveva considerato nessuno è Simon Yates. Per come è messo in classifica, può lottare per il podio. Forte delle esperienze del passato, come quando crollò nell’anno di Froome, questa volta sta gestendo al meglio le energie. Avrà un Van Aert che crescerà di condizione e gli sarà utile nella terza settimana.

4 CORRIDORI NEI PRIMI 7 PER LA UAE EMIRATES

Io la vedo critica la questione di gestione. Sono 4 nei primi 7. Tireranno Majka, Baroncini, Arrieta e Vine. Io credo che loro abbiano intenzione di poter fare delle tappe dove magari ti ritrovi dentro corridori che non sono in classifica e potrebbero creare un po’ di disturbo. Da capire se le gerarchie iniziali verranno mantenute. Inizialmente i capitani erano Yates e Ayuso, adesso sono in tre con Del Toro. Non è una condizione facile da gestire, ma loro sono bravi, e soprattutto forti. Bisognerà capire come si muoverà Ayuso: per ora è dietro, però poi vediamo. Si potrebbe ripetere quella famosa situazione di Sappada con Visentini e Roche oppure Cunego-Simoni nel 2004. Del Toro è uno scalatore puro e ha vinto il Tour de l’Avenir, vuol dire che nelle corse a tappe ha un buon recupero. Capiremo già qualcosa domani in una tappa che ha 4000 metri di dislivello.

CICCONE PAGA DAZIO

Da Ciccone mi aspettavo che fosse un po’ più avvantaggiato con il fatto della pioggia, speravo ci fosse meno velocità e potesse contenere il distacco. Invece è andato nel solito suo solito mood a cronometro, che resta il suo tallone d’Achille. Dovrà inventarsi qualcosa per rimanere in alta classifica.

DOMANI UNA TAPPA IMPREVEDIBILE

Domani sicuramente ci sarà la fuga dei corridori intorno al 20° posto. Ma bisogna capire cosa vuol fare la UAE: se lascerà andare la fuga o se infilerà dentro qualche corridore che non è così distante. Uno come Quintana sarà anziano, ma è esperto, quindi potrebbe provarci. Fortunato ha l’obiettivo della maglia azzurra e potrebbe lanciarsi nella fuga. Quella di domani è una delle tappe più difficili da ipotizzare come vincitore. Potrei azzardare Vendrame, Zana, Meintjes. Dal San Pellegrino all’arrivo ci sono comunque tante salitelle. Bisogna capire anche come sarà il tempo, che potrebbe essere brutto.

L’ITALIA RISCHIA DI NON VINCERE NEMMENO UNA TAPPA

Gli italiani tutti i giorni fanno dei bei piazzamenti, come ad esempio oggi Cattaneo e Affini. Proprio Cattaneo, per come esce dopo oggi, può essere un corridore che può provare la fuga e anche la vittoria, perché è in condizione. Però per i nostri è difficile trovare un vincitore di tappa.