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Garzelli: “Red Bull sta costruendo con Pellizzari il dopo-Roglic. Evenepoel può impensierire Pogacar a Liegi”

Prima dell’inizio del Tour of the Alps (corsa di rifinitura in vista del Giro d’Italia) abbiamo parlato con Stefano Garzelli – che per la Rai commenterà il TotA – chiedendogli un bilancio di questa prima parte di stagione e le sue sensazioni in vista della Corsa Rosa, che scatterà il prossimo 9 maggio da Durazzo (Albania) e sarà una corsa aperta, senza un grande favorito, ma che darà battaglia sin dalle prime frazioni.
Come stai?
“Bene, tutto bene grazie. Qui al Tour of the Alps sarò curioso di vedere i ragazzi in vista del Giro”.
Pogacar è competitivo dalla Sanremo alla Liegi: non si vedeva dai tempi di Merckx…
“Tadej sta facendo qualcosa che sembrava impensabile, sta distruggendo ogni record e sta scombussolando tante certezze su caratteristiche o possibilità di alcuni corridori”.
Pensi che Pogacar diventerà il quarto corridore della storia a vincere tutte le Monumento?
“Assolutamente sì. E’ già andato vicinissimo sia alla Sanremo che alla Roubaix; quest’ultima magari avrebbe voluto vincerla alla prima partecipazione per poi non tornare in più e invece sarà un appuntamento rimandato alle prossime stagioni”.
Evenepoel, reduce da un lungo stop, è tornato alle corse vincendo: può dare fastidio a Pogacar alla Liegi?
“Ci sono tre corridori come Pogacar, Evenepoel e Van der Poel che sono superiori a tutti e sono sempre i protagonisti, facendo correre tutti gli altri per dei piazzamenti. Se analizziamo la Liegi degli ultimi tre anni, non abbiamo ancora visto un duello Pogacar-Evenepoel e con questi due corridori in ottima condizione non saprei dire chi possa essere il più forte; con un Remco che sarà all’altezza e impensierirà Tadej”.
Tiberi, in vista del Giro d’Italia, pensi che possa giocarsela con Roglic e Ayuso?
“Sulla carta Roglic e Ayuso sono i favoriti, entrambi si presenteranno al Giro con una squadra fortissima. Tiberi può crescere e il podio è alla sua portata, non dovrà soffermarsi su questi due corridori, ma pensare a se stesso. Antonio va molto forte a cronometro, ha un buon recupero, in salita va molto bene, ha tutte le carte in regola per fare un buon Giro, fondamentali saranno la parte mentale e quella tattica; sarà un Giro aperto senza un grande favorito come lo scorso anno e quindi le tattiche delle squadre saranno fondamentali”.
Ciccone farebbe bene a curare la classifica oppure provare a vincere qualche tappa e la maglia di miglior scalatore?
“Ciccone potrebbe provare a puntare alla classifica generale e puntare ad una top5”.
Chi vedi come outsider al Giro?
“Carapaz e Bernal sono due corridori ‘più anziani’, ma che hanno già vinto il Giro, hanno voglia di riscatto e può essere una coppia interessante da non sottovalutare, così come Landa”.
Milan non sarà al Giro, ma si concentrerà sul Tour: lo vedi favorito per la Maglia Verde?
“Milan ha dimostrato di essere tra i migliori velocisti al mondo e quindi la maglia verde può essere un obiettivo realistico. Il Tour è una corsa diversa rispetto al Giro, anche la tensione è maggiore, ma se tutto dovesse andare per il meglio sarà l’uomo da battere in volata”.
Pellizzari sinora è stato impiegato da gregario dalla Red Bull. La strada giusta per crescere?
“Per me sì, al Catalunya è andato fortissimo ed è stato un ottimo appoggio per Roglic. Giulio ha un ottimo futuro davanti a lui, è stato preso dalla Red Bull per costruire il “dopo Roglic” e quindi un corridore che possa vincere un Grande Giro. Se fossi nella squadra porterei Pellizzari anche al Giro perché può essere un uomo importante per la squadra”.
Che idea ti sei fatto di Lorenzo Finn, anche vedendo i suoi primi riscontri tra gli U23?
“Un’ottima idea, sta correndo bene e sta ottenendo degli ottimi risultati. E’ un bel talento, ma non bisogna avere fretta perché è ancora molto giovane. E’ un ragazzo pacato, con la testa sulle spalle, sa ciò che vuole e ha i numeri per crescere bene”.