Coppa del MondoSci Alpino
Sci alpino, la stagione dell’Italia femminile. Brignone riscrive la storia, Goggia sul podio nella generale ed il futuro è di Collomb
Cala il sipario sulla Coppa del Mondo femminile di sci alpino e si chiude così una stagione memorabile per l’Italia ed in particolare per Federica Brignone. La squadra azzurra si è assicurata la vittoria nella classifica per nazioni ed ovviamente gran parte del merito va dato a quello che è riuscita a fare la valdostana. Un 2024/2025 semplicemente trionfare per l’azzurra, che ha chiuso con 10 vittorie, 16 podi e la conquista di tre sfere di cristallo.
Una stagione da record quella di Brignone, finita direttamente nei libri di storia dello sport italiano. Semplicemente sensazionale il cambio di passo avuto da Federica dalla fine dell’anno scorso fino all’ultimo gigante delle finali di Sun Valley. Sembrava quasi impossibile parlare di vittoria della generale nel mese dicembre, con la stessa Brignone scontenta del proprio rendimento dopo i fine settimana americani di Killington e Beaver Creek e dopo aver mancato anche il podio a St.Moritz.
Dal 28 Dicembre 2024, però, qualcosa è improvvisamente cambiato, perchè quel giorno Brignone vince il gigante di Semmering e la stagione dell’azzurra vive una svolta. Da quel momento, salvo le due uscite di Kranjska Gora e Kronplatz, Federica ha sempre concluso tutte le gare tra le prime cinque, avendo come peggior risultato un quinto posto nella discesa di Kvitfjell. Un rendimento semplicemente irreale, che ha stroncato completamente la concorrenza di qualsiasi avversaria, compresa una Lara Gut-Behrami rimasta aggrappata solamente alla matematica per tutto il tempo, ma che non ha mai davvero impensierito l’azzurra.
Una stagione nella quale Brignone ha ritoccato nuovamente il record di punti in classifica di Coppa del Mondo, sfiorando anche il muro dei 1600 punti (1594). Il trionfo nella generale, sommato a quello in gigante e poi soprattutto quello in discesa, con la prima sfera di cristallo in questa specialità e con le prime vittorie della carriera a Garmisch e St.Anton. Brignone ha semplicemente dominato, sfiorando anche il poker di coppe, con quella di superG sfumata solamente all’ultima gara a Sun Valley. In mezzo a tutti questi trionfi c’è stato anche un Mondiale con un argento proprio in superG e finalmente l’oro nel suo gigante ed il pensiero va già dritto alla prossima stagione, quella olimpica, dove il vero obiettivo sarà quello di salire sul gradino più alto del podio per la prima volta in carriera.
Nella trionfale stagione dell’Italia c’è grandissimo merito di Brignone, ma un importante contributo lo ha dato Sofia Goggia. La bergamasca è infatti l’unica altra azzurra ad essere stata capace a salire sul podio e lo ha fatto anche fino alla fine, centrando un meraviglioso terzo posto nella classifica generale, un risultato che le mancava addirittura dal 2017. Sono stati 931 i punti finali, ma potevano essere decisamente di più senza qualche passaggio a vuoto che ha caratterizzato un po’ la stagione di Sofia.
Le vittorie in totale sono state con i trionfi nel superG di Beaver Creek e nella discesa di Cortina, ma con anche i centesimi che ha volte hanno beffato la bergamasca, battuta in due circostanze per un solo centesimo proprio da Brignone. Resta comunque una stagione importante e soprattutto non scontata quella di Sofia, che approcciava a dicembre alla Coppa del Mondo con molte incertezze e anche qualche preoccupazione dopo il grave infortunio patito nella scorsa e dopo un’estate ed una preparazione vissuta con molte difficoltà.
Nella velocità Goggia è sempre considerata tra le donne da battere, ma importante è stata anche la crescita in gigante. Peccato per qualche uscita di troppo che forse ha un po’ rallentato la possibilità di abbassare ulteriormente il pettorale, ma si sono visti segnali decisamente incoraggianti, con il lavoro svolto tra le porte larghe che ha ampiamente pagato e che potrebbe dare i suoi frutti ulteriormente nella prossima stagione.
Brignone e Goggia sono state l’Italia intera in questa stagione, perchè bisogna ammettere che la stagione al femminile non è stata tutta rose e fiori e qualche preoccupazione per un futuro post Milano Cortina 2026 c’è sicuramente. Marta Bassino ha vissuto certamente la peggior stagione della carriera, finendo in un buco nero dal quale spera di uscire. Una crisi soprattutto mentale e che ha poi inciso anche sul piano tecnico, con la piemontese clamorosamente esclusa anche dalle finali di Sun Valley in gigante. La speranza è quella che in questi mesi la nativa di Cuneo possa completamente resettare e ripartire prontamente, visto che il talento e la classe di certo non mancano.
Nella velocità è mancato il consueto apporto di Elena Curtoni, sicuramente condizionata da una preparazione partita in ritardo per l’infortunio della passata stagione. Una stagione vissuta un po’ con il freno a mano tirato, anche perchè quella del rientro non è mai semplice. Non c’è alcun dubbio che Curtoni tornerà a competere anche per la vittoria dal prossimo anno. Sempre nella velocità c’è stata la conferma di Laura Pirovano, che ha dovuto rimandare ancora una volta il primo podio della carriera, ma che ha comunque trovato una buona continuità di piazzamenti tra le prime dieci nella velocità.
Lo slalom ha confermato gli ormai storici problemi degli ultimi anni, anche se Marta Rossetti ha potenzialità davvero enormi, ma purtroppo la bresciana manca totalmente in continuità, anche solo tra una manche e l’altra. Dal buio che si poteva prospettare nelle discipline tecniche in futuro, c’è una luce molto forte ed è quella di Giorgia Collomb. La diciottenne valdostana rappresenta certamente il nuovo che avanza sia in gigante sia in slalom (con la possibilità anche di vederla in superG). Un anno di apprendistato, con il prossimo nel quale si cercherà di fare uno step ulteriore, con una crescita che deve essere graduale e senza voli pindarici nonostante un talento certamente cristallino e una capacità di sapere reggere le pressioni già un po’ fuori dal comune, come dimostrato nel Team Event dei Mondiali, dove è stata decisiva per vincere una storica medaglia d’oro. Brignone e Goggia sono senza alcun dubbio il presente, ma il futuro dell’Italia ha già trovato almeno un nome ed un cognome.
