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Tadej Pogacar sull’annullamento della Tre Valli Varesine: “Troppa acqua, condizioni di scarsa sicurezza”

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Tadej Pogacar
Pogacar / Lapresse

Tadej Pogacar non si tira indietro e ci mette la faccia, presentandosi in conferenza stampa in rappresentanza del gruppo per spiegare la scelta dei corridori (in accordo con la giuria) di fermarsi e annullare la Tre Valli Varesine 2024. La gara odierna si è interrotta dopo soli 57,9 chilometri per motivi di sicurezza a causa del maltempo (pioggia forte), che aveva già portato gli organizzatori a posticipare la partenza e a ridurre il chilometraggio del percorso.

“Sono qui per parlare a nome dei corridori: mentre correvamo, abbiamo avuto la sensazione di farlo in condizioni di scarsa sicurezza. La strada era coperta d’acqua, che veniva da tutte le parti, compresi purtroppo i tombini: non si riusciva a vedere l’asfalto, era come se fosse ricoperto da un vero e proprio strato d’acqua. Ci sono state 20 forature, 5 o 6 ruote rotte“, dichiara il fuoriclasse sloveno.

Abbiamo pedalato per alcuni giri sul percorso, non sapevamo cosa aspettarci ancora: in queste condizioni è molto facile perdere l’aggancio del manubrio, scivolare e incappare in incidenti molto seri. Così abbiamo parlato tra di noi e ci siamo messi d’accordo per far annullare la gara“, spiega il capitano del team UAE Emirates sulla situazione odierna in gara.

Certo, avremmo potuto finirla, ma non si sa mai quando gli incidenti possano capitare e non avrebbe avuto senso rischiare. Ricordiamo tutti quello che è accaduto in Svizzera poche settimane fa con la morte di Muriel Furrer nella discesa della prova delle juniores ai Mondiali…“, aggiunge il campione del mondo in carica e faro del ciclismo su strada globale.

Sul calo di intensità della pioggia dopo la sospensione: “Non sono un meteorologo, ma sotto l’acqua in bici ci sono stato tante volte. Per quella che è la mia esperienza, l’acqua non scompare dall’asfalto appena smette di piovere. Piuttosto, sapevamo da giorni che ci sarebbe stato brutto tempo: una possibile soluzione poteva essere quella di accorciare la gara delle donne e anticipare di un’ora la nostra partenza“.