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MotoGP, Francesco Bagnaia deve aggredire i suoi mostri. Le “Bestie Nere” Le Mans e Montmelò arrivano in sequenza

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Francesco Bagnaia
Francesco Bagnaia / IPA Sport

Francesco Bagnaia ha perentoriamente vinto il Gran Premio di Spagna, reagendo prontamente alle difficoltà. Come accaduto nel 2022 e nel 2023, Jerez de la Frontera ha rappresentato un luogo di nascita o di ri-nascita. Il tracciato andaluso dice storicamente bene al piemontese, che seppe già brillare di luce propria nel 2020, quando era ancora “un giovane emergente” in una MotoGP in cui le parti da protagonisti erano riservate ad altri.

I tempi sono cambiati e oggi Pecco corre con il numero 1 sulla carena. Cionondimeno, se il circuito intitolato alla memoria di Angel Nieto è amico dell’italiano, non si può certo dire altrettanto dei prossimi due autodromi. Anzi, la struttura del calendario propone in sequenza i due contesti a lui storicamente più ostici.

Le Mans ha quantomeno regalato soddisfazioni nelle categorie formative (il primo podio della carriera in Moto3, nel 2015, e una vittoria in Moto2, nel 2018), riservando però amarezze in serie nella classe regina, comprese due dolorose cadute – seppur figlie di dinamiche opposte – nelle ultime edizioni.

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Il Montmelò, viceversa, è una pista letteralmente maledetta. Mai una gioia, in Catalogna, per Bagnaia. Anzi, addirittura mai un piazzamento nei primi cinque, con tanto di rovinoso highside lo scorso anno (quello che avrebbe potuto compromettere ben più della rincorsa al titolo 2023).

L’apoteosi è però rappresentata da quanto accaduto nel 2022, quando Bagnaia entrò nella storia come il primo pilota di sempre a essere abbattuto dal cranio di un collega (per fortuna Takaaki Nakagami ha la testa più dura della ruota posteriore di una MotoGP!).

Insomma, Pecco ha vinto bene a Jerez de la Frontera. Ora, però, le sue due “Bestie Nere” gli si parano davanti in sequenza. Una dopo l’altra. Come saranno gestite in questo 2024? Nell’arco di due settimane scarse, il responso.