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Ciclismo

Giro d’Italia 2024: i possibili scenari tattici. Cronometro determinanti, ma occhio alle frazioni di media montagna

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Tadej Pogacar - Lapresse

Un Giro d’Italia può decidersi in più frangenti. Spesso e volentieri non sono le salite più dure ad essere decisive (si può fare un esempio di quando lo Zoncolan non creava grandissimi distacchi tra i big), ma i vari movimenti della classifica possono arrivare in alcuni momenti particolari. Sin dalla partenza della Corsa Rosa dal Piemonte può succedere di tutto, con diverse tappe interessanti.

Le prime due tappe, quella con arrivo a Torino, e quella di Oropa, possono già muovere in modo decisivo la classifica generale. Tadej Pogacar e la UAE Emirates potrebbero prendere in mano la corsa, tenerla chiusa per poi lanciare lo sloveno verso la Maglia Rosa, che potrebbe tenere fino alla fine della corsa.

Una svolta fondamentale arriverà ovviamente dalle prove contro il tempo: quella con arrivo a Perugia ha un ultimo tratto in salita che potrebbe destabilizzare molti, mentre quella di Desenzano del Garda di oltre 30 chilometri totalmente pianeggiante, adatta agli specialisti puri, può creare particolari distacchi.

Occhio poi alla tappa dello sterrato, quella di Rapolano terme: più che tattica si parla di qualità tecniche e anche tanto di fortuna, con il meteo che potrebbe incidere. Abbiamo tutti negli occhi il capolavoro di Vincenzo Nibali al Tour de France del 2014 sul pavé in Maglia Gialla… Poi tante frazioni mosse che possono smuovere la situazione: quella di Napoli magari è più da fughe, quella di Fano invece potrebbe stuzzicare i big.