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Challenger Torino 2024: Francesco Passaro completa l’opera e batte Lorenzo Musetti in finale

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Francesco Passaro
Passaro / Tonello Abozzi / IPA Sport / IPA

Francesco Passaro completa l’opera al Challenger di Torino. Le sue due settimane esaltanti, partite dagli Internazionali d’Italia di Roma, si sublimano nella vittoria al Challenger 175 di Torino, in cui riesce a battere in finale Lorenzo Musetti con il punteggio di 6-3 7-5. Si tratta di una vera e propria rivincita della finale di Forlì di due anni fa, quando fu il toscano a prevalere in tre set.

Primo parziale, quello di Passaro, davvero incisivo per come lo si vede partire a razzo. 12 dei primi 15 punti sono suoi, il che lo porta sul 3-0. Di lì in avanti è vero che Musetti non ha più fastidi al servizio per il resto del set, ma è altrettanto vero che, quanto a concessioni, il pesarese non è che abbia molte intenzioni di farne. Anzi, non ne lascia nessuna sul campo e chiude sul 6-3 senza timori né remore.

Il secondo set vede Musetti tentare di riprendere in mano la situazione con il break del 2-0 ottenuto ai vantaggi, solo che Passaro non è d’accordo sul fatto di lasciarlo andar via e si riprende subito il maltolto. Segue una vera e propria nuova fase di stasi, con i due che raramente si mettono in difficoltà, fino al decisivo 5-5, quando arriva l’affondo finale da parte del marchigiano. Stavolta non c’è più margine di manovra e il secondo Challenger nella carriera del classe 2001 è realtà.

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C’è un lato un po’ particolare di questa vittoria di Passaro, e non lo raccontano le statistiche del match. Il pesarese, infatti, salirà sì al numero 133 del ranking ATP, ma non potrà giocare le qualificazioni del Roland Garros, salvo miracoli (è fuori di 2 posti). Questo perché l’entry list del tabellone cadetto dello Slam parigino viene rilasciata quattro settimane prima del torneo. E il suo caso lo vedeva veleggiare poco più su del 250° posto.

Inoltre, vale la pena rimarcare la nota dolente di giornata: il pubblico. Di solito una finale vede tutti i posti esauriti o quasi, qui invece la situazione vedeva un quadro piuttosto desolante, con circa la metà delle tribune riempite. Un problema che, però, è molto lontano dall’essere attribuibile a Torino città, e ha più a che fare con il problema delle richieste per assistere agli incontri.

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